In Sicilia gli investimenti ammessi a detrazione col Supebonus 110%, al 30 settembre di quest’anno, ammontano a 5,3 miliardi di euro e le detrazioni a 4,6 miliardi, dimostrando un ruolo significativo nel sostenere l’attività edilizia nella nostra Regione. E’ quanto emerge dai dati della NaDefr 2024-26 (Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale) del governo Schifani.
Per il 2023 si ipotizza che vengano interamente utilizzati nel corso dell’anno le detrazioni maturate nei primi nove mesi, mentre allo stato attuale non ci sono gli elementi per stimare le detrazioni che potranno maturare negli ultimi tre mesi dell’anno.
I risultati emersi dalla NaDefr 2024-26 rivelano un impatto significativo degli incentivi sul settore edilizio siciliano. Nel complesso, la dimensione degli incentivi sta conferendo un forte impulso all’attività delle costruzioni in Sicilia.
Banca d’Italia suggerisce e sottolinea l’importanza di considerare anche il canale delle detrazioni fiscali come altro elemento chiave nell’analisi degli impatti. Sebbene queste non alimentano direttamente gli investimenti, ma che comunque vanno ad aumentare il reddito disponibile delle famiglie stesse.
In Sicilia l’effetto di questa componente non è marginale, poichè la parte residua delle detrazioni maturate nel periodo 2021-2023 equivale per le famiglie ad una riduzione delle imposte dirette del 6,4% nel triennio 2021-2023 e a un aumento del reddito disponibile dello 0,9%.
DATI SUPERBONUS 110% SICILIA – NaDefr 2024-26
L’analisi
Il “Superbonus 110%” (articolo 119 del decreto legge n.34 del 2020) ha dimostrato un ruolo significativo nel sostenere l’attività edilizia in Italia, e ora analizziamo il suo impatto specifico in Sicilia. Secondo il Servizio Statistica, in collaborazione con Prometeia, la simulazione attraverso il MMS offre interessanti dati sull’influenza di questo incentivo nell’ambito economico siciliano.
Adottando l’impostazione che è stata utilizzata nelle valutazioni sugli effetti macroeconomici degli incentivi fiscali in materia edilizia realizzate dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio e da Banca d’Italia (Audizioni del 16 e del 29 marzo 2023), e che sono citate peraltro anche dal Documento di Economia e Finanza 2023.
L’analisi è limitata al Superbonus 110%, che è l’unico per il quale al momento si dispone di una base informativa rappresentata dai dati che ENEA pubblica mensilmente.
Investimenti e detrazioni: numeri chiave
A livello nazionale, al 30 settembre 2023 (ultimo dato disponibile), gli investimenti ammessi a detrazione raggiungono 88,2 miliardi di euro, con detrazioni maturate per lavori conclusi pari a 79,3 miliardi. Nella Sicilia, questi numeri, abbiamo già detto prima, sono rispettivamente 5,3 miliardi di euro per gli investimenti e 4,6 miliardi per le detrazioni, evidenziando un impatto significativo nell’ambito regionale.
L’analisi di impatto attribuisce alle detrazioni del Superbonus 110% un effetto positivo sugli investimenti fissi lordi, stimando che in Sicilia, nel triennio 2021-2023, ciò equivalga a 2,3 miliardi di euro. Questa cifra rappresenta il 4,4% degli investimenti fissi lordi complessivi e il 17,4% del valore aggiunto delle costruzioni.
Effetto sul reddito, consumi delle famiglie, Pil e occupazione
Le detrazioni fiscali hanno anche un impatto indiretto, aumentando il reddito disponibile delle famiglie siciliane. Nel triennio 2021-2023, si stima una riduzione delle imposte dirette del 6,4% e un aumento del reddito disponibile dello 0,9%. Questo contribuisce a una prospettiva positiva sugli investimenti e sui consumi delle famiglie.
L’effetto diretto ed indiretto del Bonus 110% in Sicilia, nel triennio considerato, corrisponde al 6,4% del valore aggiunto delle costruzioni, allo 0,7% del Pil e allo 0,8% dell’occupazione. Nel 2022, l’effetto è particolarmente pronunciato, con un impatto sul PIL dell’1,1% e del 5,7% sul valore aggiunto delle costruzioni.
Risultati complessivi
L’effetto del Superbonus 110% sulla crescita del PIL siciliano è notevole: nel triennio 2021-2023, il Pil cresce in media del 3,0%, ma se si elimina l’effetto del Bonus, il tasso di crescita si ridurrebbe al 2,3%. Nel 2023, senza il Bonus, il tasso di crescita del PIL scenderebbe dall’0,7% allo 0,1%, sottolineando l’importanza di politiche di sostegno continue per mantenere la dinamicità dell’attività produttiva in Sicilia.
“Limitando l’analisi di impatto al primo canale di trasmissione, quello che riguarda l’incremento degli investimenti in costruzioni, l’effetto diretto ed indiretto del Bonus 110% in Sicilia sarebbe pari nel triennio 2021-2023 al 6,4% del valore aggiunto delle costruzioni, allo 0,7% del Pil ed allo 0,8% dell’occupazione – si legge nella NaDefr – L’effetto più espansivo sarebbe concentrato nel 2022, con un impatto sul Pil dell’1,1% e del 5,7% sul valore aggiunto delle costruzioni. L’effetto sul tasso di crescita del Pil si rivelerebbe altrettanto positivo: nel triennio 2021-2023, rispetto allo scenario di base considerato nel presente documento il Pil della Sicilia cresce in media d’anno del 3,0%, ma se si elimina l’effetto del Bonus 110% (scenario controfattuale) il tasso di crescita si ridurrebbe al 2,3%. Nel 2023 lo stimolo del Bonus 110% è particolarmente rilevante: in sua assenza il tasso di crescita del Pil passerebbe dallo 0,7% allo 0,1%, ovviamente se non intervengono nuovi provvedimenti a favore dell’attività produttiva quali ad esempio la rimodulazione ed il rilancio del Pnrr”.
Fonte Dati: NaDefr – Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2024-2026