La proposta di revisione del regolamento sul trasporto di animali vivi presentata dalla Commissione europea non convince le associazioni di protezione animale. Secondo Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e LAV, infatti, le modifiche proposte rappresentano un passo indietro in alcuni ambiti e non basteranno a mettere fine alle sofferenze patite dai milioni e milioni di animali che ogni anno vengono trasportati per lunghi viaggi all’interno della UE e verso Paesi terzi.
Ogni anno all’interno dell’Unione Europea vengono trasportati 1,6 miliardi di animali. Le nuove norme che vanno ad aggiornare una legislazione vecchia di 20 anni, che non si applicano solo agli animali da compagnia, mirano a limitare i tempi di trasporto e a consentire pause al di fuori del veicolo durante i lunghi viaggi, ad aumentare lo spazio minimo e a vietare il trasporto a temperature estreme.
Migliorare il benessere degli animali non offre vantaggi solo agli animali stessi, ma anche ai consumatori e agli agricoltori, in quanto contribuisce a sistemi alimentari sostenibili e ad affrontare i rischi per la salute pubblica. La proposta odierna si concentra quindi su settori chiave, vitali per garantire un buon benessere degli animali durante il trasporto:
I tempi di viaggio saranno accorciati e durante i viaggi lunghi gli animali dovranno avere dei periodi di riposo, alimentazione e abbeveraggio. Norme speciali si applicheranno agli animali da macello e agli animali vulnerabili come i vitelli non svezzati e gli animali gravidi.
Le indennità volte a garantire uno spazio minimo per i diversi animali saranno aumentate e adattate a ciascuna specie.
Il trasporto a temperature estreme sarà soggetto a condizioni rigorose, inclusa la limitazione del trasporto esclusivamente alle ore notturne quando le temperature superano i 30 gradi. Inoltre, quando le temperature sono inferiori a 0°C, i veicoli stradali devono essere coperti e la circolazione dell’aria nel compartimento degli animali controllata, per proteggere gli animali dall’esposizione al vento freddo durante il viaggio. Se le temperature scendono sotto i -5°C, unitamente alle misure sopra menzionate, la durata del viaggio non dovrebbe superare le 9 ore.
Le regole per le esportazioni di animali vivi dall’Unione saranno inasprite, compresi migliori controlli nei paesi terzi per soddisfare standard equivalenti a quelli dell’UE.
Per cani e gatti
Circa il 44% delle famiglie nell’UE ha un animale da compagnia. Il commercio di cani e gatti è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, con un valore annuo di 1,3 miliardi di euro.
Tuttavia, gli standard di benessere degli animali per l’allevamento professionale, la detenzione e la vendita di cani e gatti divergono molto tra gli Stati membri. Vi sono inoltre ampie prove di pratiche e abusi inferiori agli standard.
Inoltre, il commercio illegale di cani e gatti è aumentato vertiginosamente, accelerato da un mercato online in crescita che ora rappresenta il 60% di tutte le vendite di cani e gatti nell’UE. La proposta non presenta nuove norme per i cittadini e i proprietari di animali domestici. Stabilisce norme UE uniformi per il benessere dei cani e dei gatti allevati o tenuti in stabilimenti di allevamento, negozi di animali e rifugi. Per la prima volta in assoluto si applicheranno standard minimi all’allevamento, all’alloggio, alla cura e al trattamento di questi animali in tutta l’UE.
Severi requisiti di tracciabilità, insieme a controlli automatizzati per le vendite online, aiuteranno le autorità a controllare l’allevamento e il commercio di cani e gatti e gli acquirenti a verificare che la loro identificazione e registrazione siano corrette.
Gli Stati membri dovranno offrire formazione agli addetti agli animali e chiunque acquisti un cane o un gatto sarà informato sull’importanza di una proprietà responsabile.
Le importazioni di cani e gatti dovranno soddisfare standard di benessere equivalenti.
Le reazioni delle associazioni animaliste
“La proposta della Commissione si rivela ampiamente insufficiente, pur prevedendo requisiti più severi, in una certa misura, per il trasporto di animali, come l’introduzione di limiti più stringenti per la durata di alcuni tempi di viaggio, per esempio verso il macello, e per il trasporto di animali vulnerabili, ad esempio animali in stato avanzato di gravidanza e giovani vitelli” scrivono in una nota stampa Animal Equality, Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e LAV che aggiungono “la proposta, infatti, non pone limiti ai viaggi via mare, istituisce limiti inadeguati per le temperature durante i viaggi e contiene lacune create da definizioni carenti o specie mancanti, ad esempio per gli agnelli trasportati su lunghe distanze. Disposizioni che non bastano, secondo le associazioni, a prevenire le peggiori crudeltà patite dagli animali durante il loro trasporto, e inefficaci a ridurne la sofferenza”.
“Proprio la settimana scorsa, un report pubblicato da CIWF International ed Eurogroup for Animals aveva messo a nudo la reale entità delle sofferenze patite dagli animali trasportati vivi nella Unione Europea. Nel report, A data dump of suffering: the EU’s long-distance trade in farm animals exposed (La sofferenza nei dati: smascherato il trasporto a lunga distanza di animali vivi nell’UE), vengono denunciate le terribili condizioni a cui sono sottoposti circa 44 milioni di bovini, pecore e suini durante questi lunghi e stressanti viaggi, sottolineando come i dati UE siano spesso incompleti e fuorvianti nel riportarne la reale entità. – proseguono -la proposta di legge dell’UE sul trasporto di animali lascia ancora molto a desiderare, perché non basterà a mettere fine alle sofferenze dei milioni di animali trasportati ogni anno per lunghi viaggi all’interno dell’UE e verso Paesi terzi. Governi da tutto il mondo si stanno muovendo verso il divieto di esportazione di animali vivi. Paesi come Germania, Lussemburgo e Nuova Zelanda hanno già imposto restrizioni e, si spera, presto li seguiranno anche Regno Unito e Australia”.
“Quello di cui abbiamo bisogno è ciò che i cittadini dell’UE chiedono: un divieto di esportazione di animali vivi verso Paesi terzi e regole molto più severe, come ad esempio il limite dei tempi di trasporto, la garanzia che i viaggi siano adeguatamente regolati per tenere conto delle condizioni meteorologiche e la fine del trasporto di animali vulnerabili”.