Un barchino di otto metri è affondato nelle acque antistanti a Lampedusa.
La motovedetta Cp289 della Guardia costiera ha tratto in salvo 49 bengalesi, ivoriani, guineani e senegalesi. Secondo i migranti, già sbarcati su molo Favarolo, vi sarebbero persone disperse. Le dichiarazioni sono al momento contrastanti e il numero di coloro che mancherebbero all’appello viene dato come imprecisato. Il natante sarebbe partito da El Amra alle ore 21 di martedì.
Ognuno dei migranti a bordo, per la traversata verso Lampedusa, ha pagato duemila denari tunisini.
La Croce Rossa Italiana a Lampedusa è operativa in queste ore per accogliere le persone migranti sbarcate sull’isola, in attesa di capire, da fonti ufficiali, se ci sono dispersi. Al momento all’hotspot di Contrada Imbriacola sono arrivati 121 migranti e il totale delle persone accolte è di 387 ospiti.
Gli operatori della Cri sono in contatto con le autorità competenti, prefettura, forze dell’ordine, Capitaneria di porto, e le associazioni che sostengono l’attività dell’hotspot, per affrontare eventuali criticità. “Ci auguriamo – sottolinea la Croce Rossa Italiana – che le prime notizie che parlano di un naufragio e di alcuni dispersi trovino nelle prossime ore una soluzione diversa da quella che sembra prospettarsi al momento, cioè di un nuovo naufragio e di nuovi morti in prossimità dell’isola“.
Aggiornamento delle 18:32
Un barcone con a bordo 72 bengalesi, egiziani, eritrei, pakistani, siriani e sudanesi è stato soccorso – dopo che i militari della motovedetta Cp289 della guardia costiera hanno salvato 49 naufraghi – nelle acque antistanti Lampedusa. Il natante, salpato da Zuara in Libia nel pomeriggio di ieri, in questo caso è stato lasciato alla deriva e anche i 72 migranti sono stati sbarcati a molo Favarolo.
Le persone hanno riferito d’aver pagato 16mila dinari libici per il viaggio: la navigazione verso le Pelagie è stata fatta con bussola e app del cellulare.