Oltre mezzo miliardo di euro per rilanciare il sistema di Istruzione in Sicilia con un pacchetto di interventi di edilizia scolastica da concretizzare grazie alle risorse del PNRR, per rivoluzionare il mondo della scuola.
E’ stato firmato dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il decreto che definisce i criteri di riparto dei fondi afferenti al Piano nazionale di ripresa e resilienza, individuandoli su base regionale, che saranno destinati soprattutto alla riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico, realizzando asili nido e scuole per l’infanzia, garantendone un maggiore accesso per affrontare il tema della denatalità e dare un sostescuolagno concreto all’occupazione femminile, mense scolastiche per il tempo pieno, palestre, scuole innovative e per la messa in sicurezza dei plessi scolastici. Lo ha annunciato la Sottosegretaria all’Istruzione, la messinese Barbara Floridia.
Il sistema istruzione è uno dei nodi centrali del nostro Paese che il Piano nazionale di ripresa e resilienza affronta con appositi investimenti, integrandolo pienamente alla dimensione europea, ma soprattutto per colmare i divari esistenti tra Nord e Sud nei servizi educativi. Almeno il 40% dei fondi messi a bando sarà destinato alle Regioni del Mezzogiorno per consentire ai territori meridionali una riorganizzazione strategica su più fronti: la formazione del personale, le procedure di reclutamento, il sistema di orientamento, il riordino degli istituti tecnici e professionali e degli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
Più in generale, nell’attribuzione delle risorse peseranno la scarsità attuale di infrastrutture nei territori, la densità della popolazione studentesca e, ad esempio, nel caso di mense e palestre, conteranno nella distribuzione degli stanziamenti economici anche i dati relativi alle difficoltà negli apprendimenti e alla dispersione scolastica. Garantire un maggiore accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia significa anche affrontare il tema della denatalità e dare un sostegno concreto all’occupazione femminile.
Con queste risorse si avvia, poi, il processo di innovazione della scuola sia sotto il profilo delle infrastrutture che della didattica, e il cammino del PNRR comincia la costruzione della nuova scuola più inclusiva, innovativa, accogliente, sostenibile, mettendo a disposizione degli Enti locali semplificazioni e strumenti per agevolare il loro lavoro nella partecipazione ai bandi e nella realizzazione delle opere. Per questo il Ministero sta realizzando una serie di convenzioni con Cassa depositi e prestiti, Agenzia per la coesione, Consip, Autorità nazionale anticorruzione, Sogei, Gse per dare il massimo supporto.
La scuola è il primo grande banco di prova con cui il governo Draghi si è cimentato nell’azione di recupero dei gap territoriali con uno schema di bandi che vincola alle Regioni del Sud nei diversi capitoli, quote dal 40 al 57,68 per cento. E’ stata introdotta anche una specifica clausola di salvaguardia: se qualche Regione meridionale non riuscirà ad assorbire tutte le cifre disponibili, il residuo sarà comunque redistribuito al Sud. L’abbattimento del ‘muro invisibile’ che divide i cittadini del Sud da quelli del Nord, fin dall’età scolastica, non è più la richiesta inascoltata di una periferia del Paese ma una ‘missione nazionale’ in cui tutti sono impegnati. A tal fine sono stati presentati quattro avvisi pubblici e il Piano di riparto alle Regioni di risorse per la messa in sicurezza delle scuole per un totale di 5,2 miliardi.