“Con Berlusconi sono cresciuto sotto il profilo umano e politico. Sento dentro di me il berlusconismo anche come attuazione dei suoi insegnamenti di politica economica, i suoi insegnamenti si vedono in Sicilia e confermano che Berlusconi aveva ragione“. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a Tgcom24.
“In questo momento Forza Italia – prosegue il governatore siciliano – deve fare questo sforzo: deve aprirsi al proprio interno, non devono esserci chiusure perché se il nostro partito deve superare il giro di boa delle elezioni europee deve avere momenti dialettici al proprio interno e non dare la sensazione di un partito che si chiude attorno a strutture ermetiche. Mi auguro, e sono certo, che Antonio Tajani questo errore non lo commetterà“.
“Un partito – spiega il presidente Schifani – si articola anche sul confronto, noi abbiamo ereditato da Berlusconi questo e siamo tenuti a rispettarlo, perché è un partito che deve essere pluralista anche al proprio interno. Ho apprezzato le parole di Piersilvio Berlusconi quando si è posto su sue direttive: avvalersi di una classe dirigente storicizzata ma aprendo ai giovani. Un appello che io condivido perché sarebbe stato l’appello di Silvio Berlusconi. Ho imparato da Berlusconi l’ascolto, bisogna ascoltare tutti e poi decidere, bisogna parlare“.
E riferendosi alle tematiche più attuali, come quella dell’autonomia: “La mia è una posizione non supina sull’autonomia differenziata. Devo dare atto al partito che dei miglioramenti ci sono stati nel percorso legislativo, però credo che un maggior coinvolgimento collegiale dei governatori da parte del partito sarebbe stato utile“.
E sull’ipotesi di un suo ruolo da vicesegretario di Forza Italia: “La Sicilia è uno dei grandi elettori di Forza Italia, ma è tagliata fuori. Si era paventata sulla stampa una mia ipotesi di vicesegretario del partito… ma siamo seri, un governatore di Regione può mai avere il tempo di occuparsi di un partito che in questo momento ha bisogno di gente nuova? Serve gente che si dedichi pienamente a svolgere quel ruolo accanto ad Antonio Tajani, che noi voteremo. Sono due ruoli totalmente incompatibili“.