Diciotto associazioni presenti in tutto il territorio siciliano, confederatesi sotto la sigla Auclis (Associazioni Unite per la Cultura e la LIngua Siciliana QUI), hanno trasmesso una lettera ai deputati regionali, per richiamare l’attenzione sulla tematica della tutela e promozione della lingua siciliana (QUI).
PREGIUDIZI E POCA TUTELA
Punto di partenza è la continua erosione che sta subendo la lingua siciliana a causa di due fattori: la persistenza di alcuni pregiudizi radicati e l’assenza di politiche concrete per la sua tutela e promozione. Da decenni ad esempio uno dei pregiudizi più diffusi è che il siciliano sia un dialetto dell`italiano, una corruzione linguistica dell`italiano, quasi un linguaggio ‘di serie B’. Anzi, a dirla tutta, troppo spesso si pensa all’equazione (errata) che il siciliano sia la lingua dei mafiosi. Un pregiudizio che ha causato gravissimi danni. Contemporaneamente non lo si ritiene all’altezza dei tempi moderni, considerandolo un orpello del passato (QUI).
A RISCHIO SCOMPARSA
“Tutti questi fattori – si legge nella lettera-appello – hanno portato a una situazione in cui la lingua siciliana rischia progressivamente di scomparire, il che sarebbe una perdita inestimabile e catastrofica per la nostra comunità. Non è un caso che l`Unesco, nel suo Atlante sulle lingue in pericolo (Atlante che, precisiamo, si incentra soltanto sulle lingue e non sui dialetti), ha catalogato il Siciliano tra le ‘lingue vulnerabili’.”
E’ UNA LINGUA VIVA
Alla luce di tutto questo, l’Auclis ritiene di fondamentale importanza che i politici siciliani prendano posizione e adottino delle misure concrete per tutelare e promuovere la lingua siciliana, al fine di valorizzare la cultura dell’Isola. Tra le misure proposte da Auclis quella di attuare la legge n° 9 del 2011 relativa all’insegnamento del patrimonio culturale e linguistico siciliano nelle scuole. Finora la legge è rimasta nei cassetti. Applicarla però non basta, si deve anche fare attenzione a non concentrarsi “su approfondimenti di tipo filologico (usato anche sulle “lingue morte”) e o con un approccio ideologico -forse motivato mezzo secolo fa ma obsoleto ai giorni nostri- secondo il quale dare consapevolezza storica e linguistica ai siciliani equivarrebbe a risvegliare in essi idee e pulsioni autonomiste anti-italiane” . L’idea anzi è quella di dare ai giovani studenti la possibilità di un uso corretto ed effettivo del siciliano come ‘lingua viva’ e adatta (o comunque adattabile) alle esigenze della vita contemporanea”.
LE ALTRE PROPOSTE
Un’altra misura che Auclis suggerisce alla classe politica riguarda l’incentivazione dell’uso “della lingua siciliana nei media, compresi radio, televisione e stampa (ovviamente con modalità limitate non essendo certamente in discussione l`uso ufficiale della lingua italiana)”. Inoltre, “sostenere e promuovere la produzione e la diffusione di contenuti culturali in lingua siciliana, come film, spettacoli teatrali, musica e libri” e “la creazione di riconoscimenti, eventualmente sotto forma di premi o borse di studio, per gli studenti delle scuole e per altre categorie (come ad es. i giovani giornalisti) che si sono distinti in attività inerenti alla lingua e alla cultura siciliana“.
EVENTO IL 21 A PALERMO
Contestualmente alla lettera ai politici, Auclis rende nota l’organizzazione di un incontro operativo con la classe politica siciliana e con la popolazione, dal titolo “Tuteliamo la lingua e la cultura siciliana”, che avrà luogo il prossimo 21 febbraio, Giornata Internazionale della Lingua Materna, istituita dall’Unesco, proprio nella sede del Parlamento siciliano, a Palazzo Reale nella Sala Mattarella con inizio alle ore 16.
Invece, il 7 febbraio, con inizio alle ore 21:30, Auclis organizza il terzo convegno online dal titolo “Alla ricerca della verità sulla Lingua Siciliana: punti fermi e strategie per il suo rilancio”, con relatori i professori Gaetano Cipolla (St. John’s University, New York, USA) e Marco Trizzino (Università Pontificia Salesiana, Roma). E’ possibile seguire il convegno a questo indirizzo: https://streamyard.com/watch/