Un nuovo corteo di allevatori e produttori agricoli, a bordo dei loro trattori, si è svolto stamattina nell’Agrigentino, interessando i territori comunali di Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita. A manifestare sono stati gli aderenti al Movimento spontaneo di agricoltori della Valle del Belice che dal 5 febbraio scorso hanno istituito un presidio permanente di protesta sulla Sciacca-Palermo, all’altezza del bivio di località Gulfa. Manifestanti che temono che sulla loro protesta si spengano i riflettori.
“Nel resto d’Italia i presidi si stanno esaurendo perché qualcuno è riuscito a spaccare i comitati spontanei”, dice Gaspare La Marca, portavoce del Movimento. “Ma noi – aggiunge – non abbiamo alcuna intenzione di fermarci, siamo pronti ad andare avanti ad oltranza, fino a quando non saremo ascoltati”.
Per sabato mattina, 24 febbraio, sulla scorrimento Sciacca-Palermo, è stata organizzata una nuova assemblea, alla quale il Movimento ha invitato anche il presidente della Regione Schifani, l’assessore all’Agricoltura Sammartino e i parlamentari eletti nell’Agrigentino all’Ars, a Roma e a Strasburgo.
“Abbiamo informato tutti con pec, ma fino a questo momento nessuno ci ha risposto, lo ha fatto solo un europarlamentare per dirci che non potrà esserci per impegni istituzionali”, dice ancora La Marca. “È un atteggiamento vergognoso, ma noi – osserva – faremo lo stesso l’assemblea, e vogliamo che i politici vengano qui, non intendiamo partecipare a tavoli tecnici o unità di crisi accanto ai rappresentanti delle sigle sindacali tradizionali”. Per i manifestanti tutte le misure annunciate fin qui, a partire da quelle fiscali, sono pannicelli caldi. Ritengono, i produttori agricoli, che il provvedimento decisivo sia il prezzo minimo garantito. “La politica purtroppo è condizionata dalla grande distribuzione”, conclude La Marca.