Un percorso totalmente ciclabile che attraversi tutto il centro storico per una mobilità, e soprattutto una città, più green e sostenibile. E’ questa l’iniziativa portata avanti dal consiglio della Prima Circoscrizione che nei giorni scorsi ha incontrato l’assessore Maurizio Carta.
Il progetto prevede la realizzazione di due piste: una lungo via Roma e l’altra da via Dante a via Bonello attraverso via Papireto. I due tratti farebbero così da raccordo con i percorsi esistenti (Dante-Praga) e con quelli in fase di realizzazione (Oreto-Stazione-Policlinico), alleggerendo significativamente la presenza di velocipedi nelle aree pedonali, oltre che garantire ai ciclisti la possibilità di muoversi in sicurezza nel centro della città.
Tra i promotori dell’iniziativa, promossa anche attraverso una petizione online (CLICCA QUI), Tiziana Calabrese, consigliera Pd della Prima Circoscrizione: “A seguito di un incontro in Circoscrizione con l’assessore Carta abbiamo ribadito l’interesse, non più rinviabile, per una mobilità sostenibile, green ed economica, attraverso la promozione delle biciclette nelle aree urbane sia per recarsi al lavoro, per accompagnare i figli a scuola, che per usufruirne nel tempo libero“.
“Tante le interlocuzioni con associazioni – ha aggiunto Calabrese – promotori di una petizione online che faccia rivedere le ordinanze che limitano fortemente l’utilizzo dei velocipedi nei principali assi viari del centro storico di Palermo (via Maqueda, corso Vittorio Emanuele, via Ruggero Settimo) in questi giorni tra l’altro l’ultima rivista ed ancora perfezionabile a dir dello stesso assessore Maurizio Carta. Pertanto – conclude – auspichiamo che si riesamino le ordinanze permettendo l’ingresso delle biciclette su via Maqueda e si approfondisca la questione sulla corsia ciclabile in Via Roma, tra Piazza Giulio Cesare e via Cavour, magari inserendo il limite 30 km/h. Sostenibilità ambientale, qualità della vita e cura della salute, sono imprescindibili per la quinta città metropolitana italiana“.
Il rapporto con le piste ciclabili non è mai stato idilliaco: tracciati incompleti, mal gestiti e trasformati in dei veri e propri percorsi a ostacoli tra interruzioni e buche. L’idea potrebbe così rivelarsi una scommessa e una rivincita, donando nuova vita alle strade di Palermo, ridisegnandone il volto. Il tema non è nuovo alle cronache e ormai da mesi è al centro dell’occhio del ciclone. Non a caso aveva fatto parecchio discutere l’ordinanza emanata il 13 dicembre scorso che vietava ai velocipedi di attraversare i principali assi viari del centro storico, via Maqueda, corso Vittorio Emanuele e via Ruggero Settimo, senza prevedere la realizzazione di percorsi ciclabili alternativi, validi e sicuri. Le numerose proteste hanno dato i loro frutti e il Comune, in seguito, aveva ritenuto di escludere dal divieto i due tratti estremi di corso Vittorio Emanuele e la fascia oraria dalle 5:00 alle 9.30 del mattino.
Sarà sufficiente? Certamente no. Palermo è la quarta città più trafficata d’Italia. Le sue 400.000 auto (63 ogni 100 abitanti) sono utilizzate in oltre il 60% dei casi per spostamenti inferiori ai 5 km. Così i palermitani trascorrono in media ogni anno quasi 200 ore incolonnati nel traffico, producendo oltre 800 chili di anidride carbonica. Anche l’ultimo report di Legambiente sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo ha evidenziato un netto gap. Lo studio, basato su 19 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) vede Palermo all’ultimo posto, pari merito con Catania. Un triste primato che allontana la città dall’ambito traguardo di città green.