Gli ultimi focolai dell’incendio divampato ieri sera in un’ abitazione di via San Giuseppe, nel centro storico di Palma di Montechiaro, sono stati spenti poco dopo mezzanotte e mezza. Soltanto dopo il corpo di Ginevra Manganello, la bimba di due anni e mezzo morta nel rogo, è stato portato via dentro una bara bianca.
La piccola ha perso la vita, mentre dormiva nel letto matrimoniale, al secondo piano dello stabile dove viveva la sua famiglia: otto persone, fra cui la mamma e i cinque fratellini, che sono rimasti senza casa. Il Comune, assieme alla cooperativa Il Sole, ha trovato una sistemazione finché la palazzina di due piani resterà sotto sequestro e inagibile.
“Quando l’edificio verrà dissequestrato, ci occuperemo dei lavori per restituirlo alla famiglia – ha spiegato nella notte il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino -. Come Comune ci faremo carico dei funerali e della sepoltura del piccolo angelo. Il giorno delle esequie sarà lutto cittadino. Dopo la tragedia di Ravanusa, anche per Palma di Montechiaro sarà un Natale triste, sospenderò tutti gli eventi e le iniziative di festa“.
La Procura di Agrigento, con il sostituto Maria Barbara Cifalinò, che è giunta a Palma di Montechiaro, ha aperto un’ inchiesta. Dell’attività investigativa si stanno già occupando i poliziotti del commissariato cittadino. Ad innescare il terribile incendio sarebbe stato un corto circuito, determinato forse da un condizionatore o da una stufetta elettrica. I vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento e del distaccamento di Licata, dopo aver spento l’incendio, si sono occupati degli accertamenti necessari a stabilire da dove sia partita la scintilla.