Mancano i finanziamenti e le attività di Arpa Sicilia sono a rischio. A denunciarlo sono i dirigenti dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e al presidente della Regione siciliana Renato Schifani, chiedendo un intervento urgente a seguito di ciò che definiscono in una “gravissima situazione finanziaria che l’agenzia sta affrontando, che pregiudica l’operatività di Arpa Sicilia e quindi la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini”.
La delibera numero 131 del 2023 del governo regionale avrebbe dovuto garantire ad Arpa Sicilia un finanziamento regolare, “ma la mancata integrale erogazione delle quote previste sta compromettendo gravemente le attività di Arpa – continua la nota – Senza un bilancio approvato e un finanziamento certo, l’agenzia può adottare solo atti indifferibili e urgenti, mettendo a rischio l’erogazione del servizio pubblico di competenza“. La mancanza di fondi, infatti, ha già portato a una riduzione delle attività di monitoraggio e controllo.
“A ciò si aggiungano le criticità legate alla mancanza di indicazioni chiare sull’istituto da seguire in assenza di un bilancio approvato – denunciano i dirigenti di Arpa Sicilia – alla mancata erogazione dal mese di maggio 2023 dell’anticipo regolare delle quote di finanziamento, che finora è stato possibile compensare, ma che stanno determinando un netto decremento della liquidità di cassa, che potrà pregiudicare anche il pagamento degli stipendi“. Ma c’è anche un aspetto che riguarda le sanzione che la comunità europea potrebbe determinare a seguito delle interruzioni delle attività di monitoraggio ambientale, con esborsi economici a carico della collettività.
Per evitare un blocco completo delle attività di Arpa Sicilia e garantire almeno il mantenimento delle funzioni svolte nel 2023, i dirigenti chiedono urgentemente: un finanziamento certo per l’anno 2026 e per gli anni successivi, quantificato in base alle reali esigenze dell’Agenzia. Esigenze che sono state stimate pari a 79 milioni all’anno per il completo rispetto delle previsioni normative di settore e non pari a 31 milioni annui, come previsto fino al 2025 nella delibera della giunta regionale.