“Quanto successo al rettorato dell’università di Catania è il segno di una preoccupante deriva antidemocratica di una certa cultura ‘woke’ che vuole imporsi sugli altri, silenziandoli“. Lo afferma Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega.
“Il convegno vedeva fra le proprie fila personalità di alto profilo del mondo accademico, scientifico e politico – aggiunge Tardino – e si prefiggeva di discutere temi quali la disforia di genere e la carriera alias con partecipanti di spiccata rilevanza scientifica e istituzionale. L’irruzione e l’interruzione subita sono un episodio gravissimo, ancor più perché avvenuti in un luogo sacro come quello dell’istruzione universitaria”.
“Purtroppo fatti come quelli di Catania – conclude Tardino – non sono una novità: stiamo assistendo ad una crescente cultura del ‘wokismo’ che vuole imporre le proprie idee agli altri. La libertà di espressione è uno dei cardini fondamentali della nostra democrazia e non può essere minacciata da chi, paradossalmente, pretende di farsene paladino. La mia solidarietà all’Università di Catania e ai professori e a tutte le personalità che avrebbero dovuto tenere il convegno“.