Ricorre oggi l’anniversario della morte di Peppino Impastato. Sono trascorsi 46 anni dall’omicidio per mano di Cosa Nostra dell’attivista antimafia. Ricordato in Sicilia e in particolare nella sua Cinisi, Impastato fu ucciso il 9 maggio 1978. Stamane l’intervento al casolare, dove venne ucciso, di familiari e associazioni. Nel pomeriggio, dalle 16, corteo da Radio Aut Terrasini a Casa Memoria Cinisi.
“La giornata odierna è un punto nodale della memoria collettiva. Il 9 maggio del 1978 veniva ritrovato a Roma il corpo senza vita di Aldo Moro e a Cinisi veniva ucciso Peppino Impastato. Una tenaglia di violenza, di matrice terroristica da un lato e mafiosa dall’altro, che cingeva l’anima della nostra società. Oggi tutto il Paese volge lo sguardo e il ricordo a loro e a tutte le altre vittime del terrorismo“. Così il presidente della Regione, Renato Schifani.
“Il nostro pensiero – aggiunge – si posa con dolore su tutte le vite spezzate dalla violenza criminale e sulle ferite profonde che quelle morti hanno lasciato nella storia del nostro Paese. Chiunque sia impegnato nelle istituzioni deve profondere il massimo sforzo per contrastare la barbarie del terrorismo, ancor più in una fase storica come quella attuale, in cui le scorie di certi retaggi che pensavamo sconfitti con il Novecento premono nello scenario internazionale e, a cascata, anche in quello interno“.
Anche il presidente della commissione Antimafia all’Ars Antonello Cracolici ha espresso il suo cordoglio intervenendo a Cinisi alle iniziative organizzate. “La storia di Peppino Impastato è una storia di verità che è andata oltre i tentativi di depistaggio e che conferma come l’intreccio mafioso abbia segnato la vita democratica della nostra terra. Quella di Peppino dai microfoni di Radio Aut è stata una voce ‘contro’ in un tempo nel quale si diceva che la mafia non esisteva, era considerata un’invenzione e l’attività contro la mafia era propria di una sparuta minoranza. Ricordare Peppino Impastato significa attualizzare l’impegno contro la mafia e avere consapevolezza che cosa nostra esercita ancora il suo controllo sul territorio e noi abbiamo il dovere di contrastarla“.
“Ricorre oggi il quarantaseiesimo anniversario della vigliacca uccisione di Peppino Impastato, voce libera che non si è piegata alle minacce e al ricatto mafioso. Simbolo dei giovani che non si arrendono e combattono per una Sicilia migliore è oggi uno dei simboli della nostra terra e ci ricorda che la mafia non si combatte solo con la repressione ma anche con una nuova cultura e consapevolezza. Nonostante le tante vittorie messe a segno dallo Stato, la criminalità organizzata tenta sempre di rialzare la testa, per questo il valore della memoria dei martiri che l’hanno combattuta è tanto importante e va preservata”. È il ricordo di Peppino Impastato del deputato regionale Marco Intravaia, Componente della Commissione Regionale Antimafia.