Il numero di segnalazioni di minori denunciati o arrestati, nella fascia d’età 14-17 anni, è diminuita del -4,15% nel 2023 rispetto al 2022, passando da 32.522 a 31.173. Tra il 2010 e il 2022 si rilevava, invece, un aumento del 15,34% delle segnalazioni di minori (28.196 nel 2010, 32.522 nel 2022). È quanto emerge dal Report “Criminalità minorile e gang giovanili” realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale presentato oggi a Roma. Tra il 2010 e il 2022 i dati evidenziavano un incremento delle segnalazioni di minori per i reati caratterizzati dalla violenza: lesioni dolose, rissa e rapina.
Tra il 2022 e il 2023, a livello nazionale diminuiscono le segnalazioni relative alla rissa (-16,41%), alla minaccia (-10,89%,) alle percosse (-16,52%).Nelle città metropolitane le segnalazioni di minori denunciati e/o arrestati per gli stessi reati mostrano un trend in decrescita (rpt decrescita). Per lesioni dolose, a fronte di un lievissimo incremento in Italia dell’1,96%, a livello nazionale si registrano aumenti significativi per le città di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova e Milano. In tutto il Paese, si registra poi un calo del -11,73% per le segnalazioni relative al reato di furto e del -6,11% per estorsione. Aumentano invece quelle per rapina (7,69%) e violenza sessuale (8,25%).
Nel biennio 2022-2023 sono 73 le province italiane che hanno registrato “sporadiche attività violente o devianti poste in essere da gang giovanili“. È quanto emerge dal Report “Criminalità minorile e gang giovanili” realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale presentato oggi a Roma. Lo studio sulle baby gang mette in luce come queste siano presenti nella maggior parte delle regioni italiane, con una leggera prevalenza nel Centro Nord rispetto al Sud.
In rarissimi casi, si legge, si sono registrati gruppi con una gerarchia definita. Prevalentemente le gang sono composte da 10 ragazzi tra i 15 e i 24 anni. I gruppi sono caratterizzati da una nazionalità prevalente italiana o straniera (di prima o seconda generazione). Nella maggioranza dei casi, le gang giovanili attive nei territori nell’ultimo biennio hanno compiuto atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica. Così come furti nella pubblica via o in esercizi commerciali e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività predominante è rappresentata dalle vessazioni nei confronti di coetanei.
Secondo lo studio, le baby gang si radunano solitamente nei fine settimana e nelle piazze, stazioni ferroviarie o centri commerciali. Spesso i ragazzi provengono da contesti socioeconomici svantaggiati o con vissuti familiari critici.