Selima Giorgia Giuliano è la nuova soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Palermo, con designazione del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Sergio Alessandro, cui compete la nomina.
Attualmente a capo del Centro regionale del catalogo e della documentazione, che dirige sin dalla fine degli anni ’90, Selima Giuliano, figlia del commissario di polizia Boris, ucciso dalla mafia il 22 luglio del 1979, annovera tra gli incarichi ricoperti, quello di responsabile della Sezione per la tutela e la valorizzazione dei beni demo-etno-antropologici della Soprintendenza di Ragusa e successivamente, fino al 2016, di responsabile delle strutture produttive e di archeologia industriale della Soprintendenza di Palermo.
Dal suo impegno costante nella tutela del patrimonio culturale, anche come affermazione del concetto di legalità, nascono le ragioni della dichiarazione di interesse culturale del Casolare dove è stato ucciso Peppino Impastato, della Casa Memoria Pino Puglisi e dell’Albero Falcone, luoghi simbolo di valori fondamentali per l’intera comunità, dice una nota dell’assessorato regionale i Beni culturali.
Giuliano ha seguito, inoltre, i lavori di restauro del Villino Favaloro, individuato quale sede del Museo regionale della fotografia e, di recente, ha ricevuto un encomio da parte di Alessandro, per la “professionalità, dedizione e passione, in una situazione sociale così straordinaria da non avere precedenti” con cui ha realizzato, nei locali di un bene confiscato alla mafia, l’Info-Point dei Beni Culturali Siciliani.
Giuliano, 48 anni, è la più giovane tra i dirigenti della Regione Siciliana. Succede nel ruolo di Soprintendente a Lina Bellanca, andata in pensione lo scorso 31 dicembre.