ANCoDiS pone una riflessione sulla riaperture delle scuole da lunedì nonostante la Sicilia sia diventata nuovamente “zona rossa”.
LA NOTA
Nell’Italia monocromatica delle scorse settimane ed in una Sicilia in “zona arancione” – in considerazione del preoccupante andamento epidemiologico della diffusione del Covid 19 ed in via prudenziale – il Sindaco di Palermo, nelle more che vengano emanati i provvedimenti del Governo nazionale e di quello regionale, e il Presidente della Regione poi adottano ordinanze con misure più restrittive (non espressamente previste nella zona arancione!) che determinano per tutta la popolazione scolastica over 6 anni attività in DDI fino al 16 gennaio per la scuola del primo ciclo e al 31 gennaio per la scuola secondaria di secondo grado.
Con il DPCM del 14 gennaio, la Sicilia – anche su forte pressione del Presidente Musumeci – va in zona rossa dunque con limitazioni per i cittadini ancora più estese e stringenti.
In questa nuova condizione di “colore” il Presidente della Regione con l’articolo 5 dell’Ordinanza n. 10 del 16/1/2021 lascia in DDI gli alunni delle classi seconde e terze della SSI e quelli di secondo grado fino al 31 gennaio e stabilisce che gli alunni del primo ciclo fino alla prima media rientrino in presenza, ovviamente non tenendo conto della complessa riorganizzazione di orari scolastici e della mobilità che – seppur limitata nei flussi – determina un significativo spostamento di genitori che accompagnano i figli a scuola.
Dove sta la logica di questa scelta?
Ancodis ritiene incomprensibile questo articolo 5 ritenendolo certamente rispettoso del DPCM ma non coerente con la precedente ordinanza regionale.
Pertanto, chiede la revisione di tale scelta continuando fino al 31 gennaio la DDI – ormai avviata in tutte le Istituzioni scolastiche – per tutti gli alunni del primo ciclo.