Un incontro con l’assessore regionale della Famiglia, Nuccia Albano, per chiedere che vengano rifinanziate le risorse messe a disposizione dal Programma nazionale Servizi di cura all’infanzia e agli anziani.
Lo sollecita l’Anci Sicilia che già il mese scorso, dopo un incontro a Roma con l’Autorità di gestione del Programma Pnscia aveva lanciato l’allarme sull’impatto negativo che l’assenza di nuove risorse, previste fino al 30 giugno, potrebbe avere sui Livelli essenziali delle prestazioni destinate ai beneficiari del Programma residenti nelle quattro regioni dell’
“Il venir meno, dopo oltre un decennio, dei fondi Pnscia a partire dal secondo semestre 2024, – hanno spiegato Amenta e Alvano – aumenterà il fabbisogno di risorse ordinarie per la gestione degli asili nido e pregiudicherà fortemente l’interesse dei comuni a partecipare all’avviso relativo al decreto Mim 30 aprile 2024 n. 79. Tale decreto, relativo al nuovo Piano per gli asili nido del valore di 734,9 milioni di euro, destinando fondi di investimento per la costruzione di nuove strutture o ristrutturazione di edifici da adibire ad asilo nido, richiederà paradossalmente una maggiore spesa anche per i fondi di parte corrente”.
“In particolare – spiega Amenta – secondo le direttive europee i servizi per la prima infanzia dovrebbero raggiungere una percentuale del 33% per bimbi da 0 a 36 mesi da accogliere in asili nido pubblici o convenzionati. Ricordiamo che in Sicilia con gli attuali piani di finanziamento siamo fermi al 12% . Inoltre, senza i fondi di gestione è perfettamente inutile costruire nuove strutture destinate all’infanzia che senza adeguate risorse rimarrebbero delle scatole vuote”.
“Infine – conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – o si rifinanzia il programma Pnscia oppure sarà necessario rimodulare le risorse previste dal Fondo Speciale Equità del Livello dei Servizi (Legge di bilancio 2024 Art. 1, co. 494-501).