“Da oltre un anno, il Comitato Esistono i Diritti, a Palermo, ha intrapreso l’iniziativa per la nomina di un garante dei detenuti per l’area metropolitana, dove insistono quattro istituti penitenziari: il Pagliarelli, Antonio Lo Russo, casa circondariale maschile e femminile, l’Ucciardone casa di reclusione Calogero Di Bona, il carcere minorile Malaspina, a Palermo e la casa Circondariale di Termini Imerese, Antonino Burrafato. Questa figura, nella sua autonomia, andrebbe ad aggiungersi a quella del garante regionale che ha l’onere di interloquire con 23 strutture nel territorio siciliano con una presenza complessiva di circa 6000 detenuti.”. Lo dice Pino Apprendi presidente di Antigone Sicilia e copresidente del Comitato Esistono i Diritti.
“La presenza del Covid19 in carcere, ha peggiorato le condizioni psico fisiche dei detenuti che hanno, in ogni caso, diminuito i contatti con il mondo esterno a partire dai propri familiari.
Da sempre, denunciamo la lentezza dell’approvvigionamento delle medicine e delle visite specialistiche, tutti argomenti che sono peggiorati a causa delle difficoltà introdotte, anche, con le disposizioni anti Covid”, prosegue.
“Antigone che ha condiviso e sostenuto l’iniziativa del Comitato Esistono i Diritti, fa appello al Presidente del Consiglio Comunale di procedere in tempi brevi a mettere all’ordine del giorno il testo del regolamento per la nomina del garante dei detenuti dell’area metropolitana di Palermo“, conclude.