Un leggero aumento degli infortuni sul lavoro nei primi quattro mesi del 2024. E’ quello che si registra nei dati dell’Inail che sono stati presentati questa mattina a Palermo (CLICCA QUI) nel corso del tour regionale sulla sicurezza negli spazi confinati in Sicilia, grazie al quale sono stati formati oltre 200 operatori, che ha fatto tappa nel Cantiere Manelli Impresa Spa.
In particolare al 30 aprile 2024 si registra un modesto aumento del fenomeno infortunistico nell’Isola (+ 4,2%, da 8.227 a 8.572), leggermente superiore a quello nazionale, pari al 3,6% (da 187.324 a 193.979). L’incremento è comune a tutti e tre i settori; nel settore industria e servizi si registra un aumento del 4%, in agricoltura del 8% e nel settore per conto dello Stato un aumento del 3,6%. Le tre province che a gennaio 2024 hanno segnato il maggior andamento infortunistico sono: Catania, con 2.361 denunce (il 27,5% del totale regionale), Palermo con 1.955 denunce (22,8% del totale regionale) e Messina con 970 denunce (11,3% del totale regionale).
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto in Sicilia ad aprile sono state 13, dato in leggero calo rispetto a quello di aprile 2023 (pari a 14). Nel triennio 2020-2022 gli infortuni sul lavoro, statisticamente consolidati, avvenuti in Sicilia all’interno di dispositivi di stoccaggio, imballaggio, silos, serbatoi, cisterne e vasche sono stati 45.
I dati sono stati illustrati nel corso del tour regionale promosso da Inail e Panormedil che ha fatto tappa a Palermo e che ha utilizzato il simulatore per realizzare percorsi formativi e di addestramento gratuiti per i lavoratori che operano in ambienti confinati attraverso una riproduzione delle possibili situazioni di rischio tipiche di questi contesti lavorativi, testando metodologie di lavoro e procedure di sicurezza e di emergenza per il recupero degli operatori infortunati. “Da sempre ribadiamo – spiegano il presidente ed il vice presidente del Panormedil Cpt, Scancarello e De Vardo – quanto sia fondamentale la formazione per salvaguardare l’incolumità dei lavoratori e la cronaca degli ultimi mesi, con la morte degli operai a Casteldaccia, ci conferma che purtroppo i dispositivi di protezione non vengono utilizzati, che spesso non si applicando le procedure adeguate di sicurezza“.