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La situazione

Il Palermo mette in cantina il “romanticismo”: attesa per il primo colpo di mercato, ma crescono i dubbi su chi va e chi resta 

lunedì 1 Luglio 2024

Luglio apre le porte al calciomercato. Il fischio d’inizio di questa sessione estiva ha dato il via alle trattative. Tra indiscrezioni, presunte cifre e accordi sottobanco, il Palermo si affaccia a questa prima settimana con diversi profili sotto esame, ma ancora con poche soluzioni definitive tra le mani.

Vietato sbagliare. Il City Group ha avuto a disposizione un intero biennio per “fare esperienza nel calcio italiano e soprattutto in serie B, un campionato duro, estenuante, senza padroni, dove a spuntarla è sempre chi riesce a trovare la giusta formula nel comporre la spina dorsale su cui dovrà vertere la squadra per l’intera stagione. La comunicazione tra reparti e un leader per ognuno di essi è proprio quello che è mancato in questi anni all’interno della compagine rosanero. Il risultato? Una rosa incapace di trovare le giuste soluzioni nei momenti di difficoltà, spesso incompiuta e, basti pensare alle fasce, con enormi lacune in alcune zone del campo.

Questa volta toccherà mettere da parte il cuore e concentrarsi sull’unico obiettivo: la promozione. Nelle ultime ore della giornata di ieri, sono già giunti i primi esiti del mercato, con i contratti in scadenza il 30 giugno. Nessuna sorpresa. Come già annunciato, Marconi saluta Palermo con un pizzico di malinconia, ma con la consapevolezza di essere stato tra i principali fautori del ritorno dei siciliani tra “i grandi“, con l’indelebile salvataggio sulla linea nella finale playoff contro il Padova. L’ormai ex numero 15, nonostante fosse a conoscenza del proprio destino già da mesi, non ha mancato di essere un esempio di professionalità, mettendosi a disposizione di mister Mignani nell’ultimo squarcio di campionato e rivelandosi tra i migliori nelle ultime uscite. A dire addio anche l’invisibile Kanuric e gli ultimi superstiti della D: Doda e Marong.

Come un anno fa, i primi “ritocchini” partiranno dalla difesa.

Una mossa praticamente obbligatoria, considerando i cinquantasei gol subiti, superiori addirittura ai quaratanove della passata stagione. Il primo ad abbracciare la maglia rosanero con molta probabilità sarà il difensore dello Spezia Nikolaou. Sul piatto una cifra che si aggirerebbe intorno ai due milioni, più Soleri e Aurelio. Da chiarire chi in prestito e chi a titolo definitivo. La retroguardia punta a rinforzarsi anche con una vecchia conoscenza di Dionisi al Sassuolo, lo svincolato Ferrari. Mentre è partita l’asta su Vandeputte, l’attenzione su alcuni profili non si è mai affievolita: Caso, Coda e Mazzitelli. Attenzione all’Europeo in corso. A discapito delle grandi favorite, le Nazionali “minori” si stanno mettendo in luce e chissà che qualche sorpresa non possa essere pescata proprio tra gli stadi tedeschi.

Come l’Italia di Spalletti, il club di viale del Fante è chiamato al riscatto, anche a costo di qualche doloroso sacrificio, come già visto sulle ormai certe uscite. Dal suo approdo in Sicilia, De Sanctis si è messo subito al lavoro. I primi ostacoli sono stati il capitano e i rinnovi. Il nuovo d.s., nella conferenza stampa di presentazione (CLICCA QUI) ha risposto alle voci rassicurando. “Brunori fa parte del progetto“, ma le pressioni della Cremonese, pronta a riscattare l’amaro verdetto contro il Venezia, inquietano paura. Mentre sale l’attesa per la conferma di Segre fino al 2027, due nodi abbastanza grossi sono ancora da sciogliere: Lucioni e Di Mariano. A quali “riserve” faceva riferimento l’ex Salernitana? È evidente come qualche scoria della passata annata sia rimasta e sia ancora da espellere. I due, come Stulac, Nedelcearu e Pigliacelli, hanno il contratto in scadenza a giugno 2025. Se l’ultimo si guarda già intorno, i primi due saranno valutati in ritiro e da lì verranno tirate le somme.

Intanto i rosa si riuniranno prima del previsto. In quel di Brescia (CLICCA QUI) Dionisi abbraccerà per la prima volta il suo gruppo, lo stesso diretto da Mignani e Corini, prima di lui. Dunque si ripartirà dalle stesse risorse incapaci di andate oltre il sesto posto, ma da Livigno a Manchester i reparti verranno rimaneggiati, se non, in alcuni casi, totalmente stravolti.  

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