L’ex sovrintendente di polizia, Antonio Federico, che negli anni ’80-’90 era in servizio al commissariato di Alcamo nel Trapanese, è indagato per depistaggio dalla Procura di Caltanissetta.
Due le vicende contestate all’ex poliziotto, calabrese di nascita, per cui la Procura, due mesi fa, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Nella prima, Federico è accusato di non avere chiarito i dettagli in merito alla consegna di una fotografia che probabilmente ritraeva Rosa Belotti, ritenuta la “biondina” della strage di via Palestro avvenuta il 27 luglio 1993 a Milano, trovata dall’ex poliziotto nello stesso anno dell’ attentato terroristico compiuto da Cosa nostra, in una villetta di Alcamo, nascosta in un libro.
Nella stessa villetta la polizia trovò anche diverse armi che erano in possesso a due carabinieri. La seconda vicenda riguarda l’identità di un confidente. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Pasquale Pacifico, l’ex poliziotto avrebbe dichiarato alla Procura di Firenze, diversamente da quella di Caltanissetta, di conoscere la sua fonte confidenziale tale “Mark” e inoltre avrebbe avuto una antica conoscenza con Rosa Belotti.
L’avvocato alcamese Vito Galbo che difende Federico, oggi in pensione, afferma invece che “non ha mai conosciuto la Belotti” e che Federico “consegnò la fotografia al suo dirigente che la tenne per tre anni e poi invece di distruggerla se la prese” .Conferma, secondo l’inchiesta, anche la conoscenza con una fonte confidenziale “persona molto in alto”.
L’inchiesta, in cui emergerebbe il coinvolgimento di Federico, riguarda un procedimento più ampio in cui è indagato l’ex senatore alcamese Baldassare Lauria, accusato dal collaboratore Armando Palmeri di aver organizzato nella primavera del ’92 incontri tra il capomafia alcamese Vincenzo Milazzo e uomini dei servizi segreti.