Ad aprile era arrivato l’accordo e ora, dopo oltre tre mesi, prenderanno il via le prime verifiche. Il Comune di Palermo e il City Group, come noto, siedono su uno stesso tavolo ricco di carte. In ballo non c’è solo il destino, ancora ignoto dello stadio Renzo Barbera, per il quale bisognerà riscrivere la nuova concessione (CLICCA QUI), ma anche il futuro della città in chiave sportiva.
Alessandro Anello e Maurizio Carta, assessori rispettivamente allo Sport e all’Urbanistica, avevano incontrato a New York Paul Jeffries, direttore esecutivo della Fondazione del City Group che si occupa di progetti di sviluppo comunitario, per passere alla fase operativa di un progetto, il primo in Italia, di rigenerazione urbana attraverso la realizzazione, gestione condivisa e cooperazione con le comunità locali di dieci campetti da calcetto.
Poco o nulla si è saputo nelle settimane successive, se non qualche indiscrezione su possibili aree, come quella dell’Albergheria, sotto il murale di San Benedetto il Moro, o di via Alberto Verdinois. La prima, come anticipato da ilSicilia.it, sembra destinata a tutt’altra vita. Red Bull, infatti, sarebbe pronta a investire sul campo per dare alla luce il primo spazio dedicato allo street basket a Palermo (CLICCA QUI). La seconda, in IV Circoscrizione, resta tra le più accreditate, dopo vari sopralluoghi già avvenuti nel passato. Le due opzioni non sono tirate in ballo dal nulla. Sono, infatti, contenute all’interno di un dossier stilato dalle otto Circoscrizioni con la II Commissione consiliare.
SERVIRANNO CONTROLLI APPROFONDITI
Al momento, si tratta di una lista provvisoria, frutto del lavoro fatto dai rappresentanti di Sala Martorana, dopo essersi confrontati con gli esponenti del territorio. La partita è importante e la decisione su dove costruire i nuovi campetti dipenderà anche e soprattutto dagli uffici del Patrimonio.
Bisognerà infatti controllare la posizione catastale, la categoria del terreno sul piano regolatore generale comunale e le proprietà delle aree selezionate. Ad avere la precedenza saranno comunque location in cui esistono già dei campetti.
Oltre l’Albergheria e via Verdinois, sarebbero altre ventuno le aree contenute all’interno della lista della II Commissione. A tal proposito, gli esponenti di Palazzo delle Aquile dovrebbero incontrarsi la prossima settimana per valutare ogni aggiornamento sulla questione.
LA LISTA DELLE AREE INTERESSATE
Per la I Circoscrizione, oltre all’area dell’Albergheria, non risulterebbero altre ipotesi. Le Circoscrizioni con il numero più consistente, sei a testa, sono la II (Villa Bennici, in Corso dei Mille; piazzetta di via Giorgio Ambrosoli; Villa adiacente a “Il Cantastorie” Via Messina Marine; area compresa tra via Ciaculli di fronte civico n. 246 angolo Fondo Agricolo Ricchizza; piazza Achille Grandi; area fronte Sala Bingo via Messina Marine) e la VII (terreno tra via Patti e Viale della Resurrezione; terreno in via Lorenzini Collodi, ex Marinella; terreno in via Sferracavallo; area occupata da campo di bocce in Piazza Tommaso Natale; area sotto il viadotto tra gli ingressi di via Rosario Nicoletti e via Sferracavallo; giardino della Civiltà, San Filippo Neri).
Tre, invece, per la III (area al verde via Dell’Airone; Area verde via Pernice; Area verde via Paratore) e la IV Circoscrizione (Area tra le vie Paruta e Saitta Longhi; area in via Verdinois; area tra le vie Dei Fiori e Paulsen). Segue con due aree V Circoscrizione (area via Cartagine antistante la villetta di via Zaire; area via Felice Giarrusso in prossimità di Via Luigi Castiglia e Via Bernini), poi la VI con l’area compresa tra la Via Torre Ingastone e la via Amaldi Edoardo, confinante con proprietà private e il Centro Commerciale La Torre, e ultima, ma non per importanza, l’VIII Circoscrizione con l’area gioco ubicata nella Piazza Vincenzo Linares a Borgo Vecchio.
DOVE SORGERANNO I NUOVI CAMPETTI?
Nei prossimi mesi bisognerà sfoltire la lista dei potenziali pretendenti. Per farlo sarà valutata la logistica e la fattibilità dei progetti. Alcune aree, infatti, vantano una storia recente fatta di opportunità sfumate.
Un caso su tutti è quello che ha interessato piazza Achille Grandi, sulla quali si discute da tempo di un progetto di riqualificazione. In passato si era pensato di ricomprendere l’area all’interno della finestra di opportunità offerta dall’avanzo vincolato del 2023, salvo poi dover fare marcia indietro per questioni di priorità.
Un altro caso riguarda la particella individuata di via Felice Giarrusso, nei pressi del quartiere Uditore. Area di cui si è occupata in passato IilSicilia.it attraverso un sopralluogo condotto sul posto (CLICCA QUI).
Si tratta, quasi nella totalità dei casi, di luoghi che attendono un’occasione di rilancio. Casistica nella quale rientra l’area fra via Patti e viale della Resurrezione, terreno confiscato alla mafia e al quale bisognerà trovare uno scopo.
C’è poi l’area di piazza Vincenzo Linares, nel cuore del quartiere di Borgo Vecchio. Lì, in un’area meglio conosciuta come “il Capannone”, sorge un campetto di calcio a cinque più volte ristrutturato e, purtroppo, più volte vandalizzato. Addirittura, il 19 marzo, all’interno della struttura sportiva fu addirittura realizzata una vampa di San Giuseppe che ha distrutto quasi nella sua totalità il manto erboso sintetico presente. Fatto che, logicamente, apre l’altra grande partita sul futuro di questi impianti, ovvero il controllo e la fruizione degli stessi.
I DUBBI
C’è infatti chi solleva qualche perplessità. La consigliera comunale del gruppo Oso Giulia Argiroffi ha, infatti, accesso i riflettori sull’angusta questione degli impianti sportivi a Palermo. “Sugli impianti sportivi solo disastro e continue occasioni mancate. Anche quando a progetto e denari penserebbero altri (il City Club per esempio, come fa in ogni città in cui investe), l’amministrazione comunale fallisce, incapace di dare risposta sulle caratteristiche delle aree individuate. Personalmente ho individuato e proposto 50 aree, distribuite sulle 8 circoscrizioni ma con particolare attenzione alle periferie più dimenticate, e nonostante i solleciti l’amministrazione non è stata capace di fornire riscontri e dunque ad oggi è nulla di fatto e ciò ha significato già la perdita dei finanziamenti statali, e nessuno spazio individuato per gli investimenti del City Club“.