In una lettera indirizzata al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il comitato spontaneo di imprenditori ha sottolineato la crisi agricola che si protrae ormai da tempo, auspicando che quanto prima si possono adottare provvedimenti in materia di tutela dei mercati, della fauna selvatica.
“Siamo un comitato spontaneo di imprenditori agricoli strutturato capillarmente in tutto il territorio regionale che seppur ad oggi non costituito legalmente in associazione ha, come sa, un riconoscimento legale nell’ordinamento giuridico italiano, attraverso il quale, abbiamo organizzato la manifestazione degli agricoltori e degli allevatori del 20 Marzo a Palermo”.
“Nel corso della protesta avevamo concordato con l’assessore pro tempore, presente in rappresentanza del Governo regionale, l’istituzione di un tavolo tecnico permanente, attraverso il quale trovare ed elaborare, in sinergia con l’amministrazione regionale, le migliori soluzioni tecnico-pratiche per fronteggiare, in prima battuta, la crisi economica dovuta alla siccità nonché per elaborare nel breve/medio termine, una comune strategia volta a contrastare la profonda crisi in cui versa il settore. Nel corso di diversi incontri, abbiamo rappresentato all’assessore, al suo Capo di Gabinetto ed al suo team, quanto il settore agricolo sia fortemente minacciato dalle importazioni “selvagge” di prodotti agricoli provenienti da Paesi extracomunitari, soggetti ad una normativa e a procedure burocratiche nonché a parametri sanitari decisamente meno stringenti dei nostri ( quindi potenzialmente più dannosi per la salute dei consumatori)”.
“Ad oggi Presidente, dopo più di sei mesi di proteste, ci rammarica constatare che nulla è stato fatto dallo Stato italiano: il “decreto agricoltura”, tanto vantato dal Ministro dell’agricoltura, è un “contenitore vuoto”. Nulla è stato fatto dall’Unione Europea in quanto non è stato emanato nessun provvedimento che destinasse al settore agricolo aiuti economici extra programmazione Psr ma solo alcune deroghe legittime ai parametri imposti dalla programmazione stessa. Né stata concessa, come da noi richiesto a gran voce la proroga di almeno 1 anno per la rendicontazione del Psr, in scadenza al 31/12/2025, con la conseguenza che moltissime risorse, assegnate alle aziende agricole per garantire la realizzazione di interventi strutturali, verranno perse e moltissimi progetti rimarranno incompleti”.
“E’ emersa l’esigenza di scriverle per informarla delle nostre considerazioni e del nostro stato d’animo in merito a tutta la vicenda che ci vede soggetti coinvolti, certi che Lei da uomo intelligente quale è, possa comprendere che nulla vi è di personale ma vogliamo un confronto civile, volto alla salvaguardia dei nostri interessi, che mira a difendere le nostre famiglie, le nostre attività, l’occupazione, la sopravvivenza dei territori agricoli, i sacrifici dei nostri antenati, il futuro delle nostre generazioni, l’amore verso questo tipo di attività, la salvaguardia della salute dei consumatori, la tutela e controllo del territorio e moltissimi altri aspetti a ciò correlati ad oggi minacciati da tante scelte amministrative che ledono palesemente i nostri interessi”.
“Per il ruolo che ricopre, la consideriamo come colui che deve aiutarci. Certi di instaurare un rapporto simbiotico che farà del bene a noi imprenditori agricoli, a Lei nella qualità di Presidente della Regione, alla politica regionale e soprattutto a tutti i siciliani, auspichiamo in una Sua collaborazione e in un suo intervento diretto e risolutivo”.
“Entrando nel merito all’azione di aiuto attivata dal governo regionale che Lei presiede e dall’Assemblea regionale siciliana, corre l’obbligo di informarla che ad oggi, non risulta alcun provvedimento esecutivo realizzato, a fronte di una “dichiarazione di stato di calamità naturale per danni all’agricoltura in Sicilia da siccità nel periodo settembre 2023 – gennaio 2024” approvata con delibera di giunta regionale n. 37 del 9 febbraio 2024″.