Garantire a 1.500.000 cittadini in più l’assistenza di un medico di famiglia, salvaguardando allo stesso tempo la stabilità del medico di medicina generale.
Ancora qualche dubbio sul tema centrale del ruolo unico, cioè dell’occupazione ad ore più scelte dei nuovi medici, tra attività standard e mansioni all’interno del Sistema sanitario pubblico.
Fino al 2026 i medici del ruolo unico di assistenza primaria con incarico a quota oraria di 24 ore settimanali potranno avere in carico fino a 1.000 assistiti. Questo quanto prevede un emendamento di maggioranza al decreto “Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale” approvato in Commissione Bilancio alla Camera, a giugno.
L’obiettivo non è solo quello di valorizza migliaia di professionisti (circa 7.000 medici di medicina generale), ma garantire le cure a milioni di cittadini.
La Federazione italiana dei medici di medicina generale
“La novità è che il medico a scelta e d a ciclo orario si integrano e fanno si che non ci sia più un medico che non riesca a raggiungere il massimale”, spiega Luigi Galvano segretario provinciale di Fimmg Sicilia.
“Il medico otre a fare il medico di famiglia potrà contemporaneamente svolgere attività a ruolo orario presse le Asl, Asp, case comunità ed altre strutture per svolgere attività importantissime, con compiti precisi e istituzionali che andrebbero più curati, per esempio l’analisi delle farmacorizzazione, screaning oncologici e altro. Il ruolo unico non è un obbligo – prosegue e conclude –. I medici saranno chiamati a scegliere e per me questa opportunità è una grandissima risorsa che dà opportunità e tranquillità, svolgendo una giusta attività istituzionale e professionale che completa l’attività del medico di famiglia”.