Tre sono i pilastri del M5s che secondo Beppe Grillo non possono essere sostituiti e che “non sono negoziabili“: il simbolo, il nome quale caratteristica che “rappresenta la nostra piena identità” e infine la regola più importante cioè quella che riguarda il divieto del terzo mandato alla luce del fatto che “Trasformare l’impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell’opportunismo. Limitare i mandati significa restituire al popolo la sovranità che gli spetta, è un presidio di democrazia, impedisce che pochi individui si arroghino il diritto di governare in eterno”.
Sono solo alcune delle dichiarazioni contenute in una lunga lettera pubblicata dallo stesso Grillo sul suo blog. La regola del secondo mandato è un principio che secondo il garante del movimento grillino garantisce il ricambio della politica che va animata sempre da nuove energie e prospettive diverse. Diversa è la linea del leader Giuseppe Conte proiettata verso il cambiamento e il rinnovamento.
L’assemblea costituente prevista ad ottobre prossimo dovrà coinvolgere gli iscritti e i simpatizzanti per parlare del futuro del Movimento e valutare nel corso del confronto le varie proposte. Il dibattito si dividerà in tre fasi: la prima consiste nell’avviare un dialogo e nel corso della quale saranno analizzate tutte le proposte inviate da iscritti, attivisti e simpatizzanti; la seconda fase rappresenterà un momento di sintesi delle idee messe in campo e poi la fase finale in cui saranno discussi tutti i punti più importanti.
Il leader dei pentastellati in Sicilia Nuccio Di Paola mette in chiaro la questione. “Non c’è una diversità di vedute e Conte non ha espresso alcuna posizione. La costituente aperta dal presidente Conte prevede che gli iscritti possano parlare delle loro proposte, spetta a loro cambiare le regole, modificarle o aggiungerne di nuove per migliorare il M5s. Dunque non vuol dire essere a favore di una visione piuttosto che a favore di un’altra, e comunque prima va fatto un percorso preciso. Grillo, quale fondatore, dice semplicemente che ci sono alcune regole alle quali lui tiene particolarmente: è una sua posizione. Al di là dei mandati, immagino un futuro in cui il M5s sia un movimento meritocratico in cui chi decide di entrare nelle istituzioni si impegni per cambiare in meglio il proprio territorio. E ripeto decidono gli iscritti, io da coordinatore regionale non posso influenzarli, se Grillo vuole farlo è una sua decisione. Per noi è importante rilanciare il nostro movimento”.
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