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La Regione cerca soluzioni

L’Ast “abbandona” la provincia di Ragusa: a Pozzallo oltre seicento studenti a piedi

lunedì 23 Settembre 2024

Un fine settimana da dimenticare. E’ questo quello che tanti cittadini della provincia di Ragusa (e non solo) avranno pensato nelle ultime ore. Ormai da settimane non si parla altro che dei tagli alle corse e dei disservizi di Ast. I primi disagi, però, iniziano a creare seri problemi a studenti e lavoratori pendolari.

Le criticità della municipalizzata regionale hanno lasciato scoperte le linee extraurbane delle province di Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. Le tratte sono state così distribuite tra dodici società, chiamate a sopperire l’emergenza nel mese in cui la società ha annunciato la propria indisponibilità per la regolare erogazione del servizio.

Uno dei casi più eclatanti riguarda la provincia di Ragusa e in particolar modo Pozzallo, dove oltre seicento studenti, da un giorno all’altro, sono rimasti a piedi. 

Lo scorso sabato, ragazzi e genitori sono stati colti di sorpresa nell’apprendere lo stravolgimento del sistema dei trasporti nel territorio. Il mancato passaggio di consegne ufficiale tra Ast e la nuova azienda Etna Bus e il breve preavviso ha avuto pesanti ripercussioni sulla mobilità, con importanti limitazioni che hanno scatenato l’ira dei cittadini, dando così il via al calvario.

Stella Morana, assessore alla Pubblica Istruzione di Pozzallo

Ore particolarmente calde che hanno coinvolto da vicino assessore alla Pubblica Istruzione di Pozzallo Stella Morana.Sabato mattina – ha raccontato Morana – abbiamo saputo attraverso i genitori che i ragazzi sono stati lasciati a piedi. Ho provato a mettermi in contatto con i delegati di Ast in provincia, ma non mi hanno risposto. Abbiamo un’altissima percentuale di ragazzi, oltre seicento, che studiano fuori e da ormai due anni cerchiamo di aiutarli. Circa dieci giorni fa, con il sindaco, abbiamo scritto al prefetto per gli innumerevoli disservizi che persistono da tempo“.

I pendolari, senza alcun preavviso, hanno fatto la triste scoperta: da otto a un solo bus a disposizione.La nuova azienda – ha spiegato Morana – non è stata informata su nulla: il numero dei mezzi che servivano, le tratte o le fermate. Per coprire la provincia di Ragusa servirebbero circa quaranta mezzi. Stanno cercando di affittarli, ma i costi sono troppo alti. Sabato e domenica ci siamo messi al lavoro – ha spiegato Morana – per limitare quanto più possibile i disagi. Alla fine abbiamo ottenuto tre mezzi, due per Modica e uno per Ispica, ma è comunque un disastro. La situazione è gravissima. La decisione è stata presa all’oggi al domani, ledendo così il diritto di poter usufruire di un servizio adeguato e il diritto allo studio“.

Una corsa disperata contro il tempo.

In città si cercano ancora soluzioni. Molti ragazzi, come simbolo di protesta, oggi non si sono presentati a scuola e questa mattina è stata indetta un’assemblea cittadina. Nel pomeriggio è invece in programma il tavolo tecnico con il prefetto.

Alessandro Aricò, assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti

Anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Alessandro Aricò è stato già informato della vicenda. Dall’assessorato fanno sapere che tutte le seguenti tratte sono state comunicate da Ast perché incapace di poterle assolvere e che la decisione sarebbe stata assunta dopo le lamentale di diversi sindaci che hanno denunciato nei giorni scorsi i disservizi. Proprio l’urgenza avrebbe così causato queste “imperfezioni”.

La Regione lavora su due fronti: la creazione di una task force, una per provincia, per comprendere da vicino le condizioni territorio per territorio, e la richiesta di una maggiore chiarezza da parte della municipalizzata. Vi sarebbe infatti una discrepanza tra le linee comunicate e quelle soppresse, oltre che una mancata comunicazione sull’effettivo bacino di utenza.

Tante saranno però le domande su cui bisognerà trovare una risposta e i nodi da sciogliere per cercare di decifrare il futuro del trasporto nel territorio. Le nuove aziende, che al momento detengono il servizio fino al 15 ottobre, si sono dette disposte a coprire adeguatamente le tratte solo con la sicurezza di possedere il servizio fino a giugno. Oltre che a una maggiore stabilità, il motivo principale sarebbe legato al reclutamento degli autisti.

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