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L'analisi

La riforma degli Enti locali divide il M5s, colpa dell’emendamento sull’assessore in più nei Comuni

lunedì 7 Ottobre 2024

Le battaglie culturali nei teatri e in Parlamento, le giornate sui tetti a Montecitorio, i festeggiamenti all’annuncio del voto sul taglio dei parlamentari. I grillini della prima ora guardano a quei giorni con nostalgia. E qualcuno con un po’ di malcontento. Cosa rimane del vecchio M5S? Quello che gridava allo scandalo per gli “sprechi” della politica? Qualcuno dice tutto. Altri dicono poco. In un momento di profonda riflessione per il partito dell’ex premier Giuseppe Conte, all’Ars è andata in scena una mossa inaspettata durante la discussione del ddl enti locali.

L’emendamento aggiuntivo di Nuccio Di Paola

Il coordinatore regionale del gruppo pentastellato Nuccio Di Paola ha presentato un emendamento aggiuntivo per reinserire la norma che concede ai 391 comuni siciliani un assessore in più. Articolo che era stato cancellato all’unanimità in commissione Affari Istituzionali dopo la presa di posizione del presidente della Regione Renato Schifani. Il governatore aveva ammonito gli esponenti della sua maggioranza sottolineando la necessità di non ritornare ad un modo di agire passato poco gradito dai cittadini. In tanti però non hanno gradito questa mossa del governatore. E qualcuno ha espresso, anche pubblicamente, il proprio parere favorevole al reinserimento della previsione in questione.

L’interesse dei sindaci sul ddl Enti locali

I sindaci dell’Isola guardano con interesse al tema dell’assessore aggiuntivo ma non solo. Il ddl enti locali rappresenta una riforma importante e che introduce nuove figure politiche: dal vicepresidente reggente del Consiglio Comunale al consigliere supplente, passando per l’elenco dei presidente del Collegio dei Revisori e una soglia minima di rappresentanza di genere. Chiaramente, quella sull’assessore aggiuntivo è la battaglia che si sta prendendo la scena politica siciliana. Alcuni sindaci sperano nel ripescaggio della norma per ridistribuire meglio le deleghe ai propri assessori. Altri per risolvere problemi interni alle coalizioni che li sostengono.

E, in fondo, tutti i partiti dell’Ars hanno primi cittadini da ascoltare. Anche il M5S. Basti pensare a Domenico Surdi, sindaco di Alcamo, o a Maria Terranova, primo cittadino di Termini Imerese. Ma anche Giuseppe Terenziano Di Stefano, chiamato dai cittadini alla guida del comune di Gela, città di nascita dello stesso Nuccio Di Paola. Ovviamente, fra la rappresentatività dei grillini in Sicilia e la questione del ddl enti locali non sembra esserci un filo diretto. Non almeno sull’assessore aggiuntivo. Cosa che invece è accaduta in altre compagini politiche, finendo per creare delle distonie interne che si sono ripercosse in aula.

Qualcuno non ha gradito..

E a riaccendere la polemica è stata proprio la mossa del coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola. Una scelta nata ufficialmente per creare scompiglio nella maggioranza di Renato Schifani e che ha spiazzato molti. Anche all’interno dei pentastellati. Qualcuno non è rimasto contento. “Non è un emendamento rappresentativo di tutto il Movimento“, ha sottolineato off records un parlamentare del M5S. La questione è stata rinviata al 15 ottobre. Per allora si avrà un quadro più chiaro non solo sugli oltre 350 emendamenti presentati, ma anche sul destino di un ddl sempre più in bilico.

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