Contrastare la diaspora degli studenti siciliani e convincere sempre più ragazzi a restare nell’Isola per costruire e realizzare un futuro nella propria terra d’origine. Un tema attenzionato dalla nuova manovra varata recentemente dal governo Schifani. Una vera e propria finanziaria più che una “semplice” variazione di bilancio.
Tra iniziative a sostegno delle imprese, contratti regionali, fondi per le persone con disabilità gravissima, i contributi per abbattere il caro-voli e in favore del co-marketing per gli aeroporti minori e l’emergenza siccità, con investimenti nelle reti idriche e sostegni alle imprese agricole, la “manovrina” da trecentocinquanta milioni annunciata al termine della scorsa settimana dal presidente Renato Schifani nasconde in realtà più di qualche novità interessante. Nella lunga lista dei trentasette articoli contenuti all’interno della ddl, una particolare attenzione è rivolta anche agli studenti universitari, con un “micro-credito“ volto a garantire il diritto allo studio.
L’idea prende spunto da un sistema già ben consolidato e rodato, ispirandosi all’esperienza inglese del “The Education – Student Loans – Regulations 1990“, che prevede la possibilità di ottenere finanziamenti garantiti, per sostenere le spese legate a tasse, vitto e alloggio, da restituire, una volta laureati, solo dopo aver trovato un lavoro con uno stipendio oltre una soglia annua. Si tratta certamente di due modelli differenti sotto tanti punti di vista, sia per grado di istruzione sia per la qualità di erogazione dei servizi, ma la strada già tracciata e presa in considerazione dalla Regione potrebbe rivelarsi una svolta decisiva per invertire i trend. Come si apprende dalla relazione della variazione di bilancio, infatti, sono sempre di più gli studenti che preferiscono lasciare la Sicilia per cercare nuovo opportunità fuori dai confini isolani. Su circa centocinquantamila universitari, circa il 20%, negli ultimi dieci anni, avrebbe preferito iscriversi in altri Atenei italiani o stranieri.
Dunque cosa propone la “manovrina”? Si tratta certamente di una fase embrionale, ma vi è già un’idea ricamata a cui far riferimento e per cui la Regione avrebbe previsto sei milioni di euro.
Come si può apprendere dal testo, il prestito “erogabile fino ad un massimo di € 10.000,00 verrà concesso dagli istituti bancari e di credito che aderiranno a tale iniziativa. A fronte degli interessi sul prestito, la Regione Siciliana concede un contributo a fondo perduto agli studenti per il periodo di preammortamento pari alla durata del corso di studi, nonché la garanzia parziale sui prestiti suddetti, attraverso l’Irfis-FinSicilia S.p.a.“.
Tre i requisiti: essere iscritti al primo anno delle Università, degli Istituti universitari, nonché degli Istituti superiori di grado universitario che rilascino corrispondenti titoli accademici, con sede in Sicilia; l’iscrizione agli anni successivi al primo ai corsi universitari e conseguimento di almeno il 50% dei Cfu previsti per ciascun anno accademico; il possesso di un Isee inferiore a ventimila euro alla data di presentazione della domanda.
Gli interessi sul prestito, si legge, “verranno corrisposti, durante il preammortamento, direttamente dalla Regione Siciliana agli istituti di credito aderenti alla misura attraverso Irfis-FinSicilia S.p.A., su richiesta degli stessi istituti, sino ad un massimo euro 250,00 annui per richiedente“. Le risorse finanziarie saranno destinate per la copertura degli oneri e per la costituzione di un fondo di garanzia sino alla misura massima del 30% della somma finanziata dagli istituti bancari e di credito ad ogni richiedente, a tutela del rischio di prima perdita successivo al decorso del preammortamento. Il prestito, come si apprende, verrà restituito “con rate mensili a partire dalla data di conclusione del preammortamento, secondo le modalità stabilite con successivi accordi con gli istituti bancari e di credito. In presenza di una occupazione lavorativa, con prelievo diretto sul pagamento del relativo salario” mentre “eventuali periodi di esperienza lavorativa retribuita, ed associati alla frequenza dei corsi universitari, potranno essere utilizzati per l’addebito anticipato delle rate mensili ai fini del rimborso anche parziale del prestito“.
Il tutto verrà definito in seguito all’istituzione di un tavolo tecnico tra la Regione Siciliana, l’Irfis-FinSicilia e l’Abi Sicilia per la stipula di una convenzione con gli istituti bancari e di crediti aderenti all’iniziativa.