Nel 1961, lo psicologo Albert Bandura capì che per poter comprendere a fondo le dinamiche dell’aggressività era necessario affidarsi ai bambini e al loro istinto di imitazione. Come mostra la cronaca, le nuove generazioni, infatti, ci raccontano di adolescenti allo sbando, violenti e tracotanti. Fondamentale è agire nei primi anni di vita dei bambini e portare dei cambiamenti partendo dalla genitorialità. Ma per il deputato del Movimento 5 stelle Carlo Gilistro, fondamentale è il ruolo del pediatra.
“Sto mettendo in rapporto un protocollo d’intesa fondamentale tra i pediatri e l’ufficio scolastico regionale e poi Ministero dell’Istruzione e Società italiana di Pediatria. Questo perché vi è una finestra evolutiva tra il concepimento e i tre anni dove si gioca il futuro dei nostri figli e dove il pediatra svolge un ruolo fondamentale”, evidenzia il deputato.
Inoltre, l’uso eccessivo dei media digitali emerge come una nuova forma di dipendenza, equiparabile a vizi tradizionali come fumo, droga e alcol. Proprio per questo Gilistro, ad inizio dell’anno corrente, ha proposto un disegno di legge all’Ars per vietare l’uso delle apparecchiature digitali ai bambini nei primi anni di vita e a limitarne fortemente l’uso fino ai 12 anni che ieri, 16 ottobre, ha ottenuto il via libera dalla commissione Salute con l’unanimità dei presenti. Sarà poi l’aula ad esprimersi sul ddl.
“Abbiamo inserito il divieto nei primi mille giorni di vita, quando si forma la rete neuronale e dobbiamo responsabilizzare i genitori perché stiamo vivendo un reality horror – prosegue Gilistro -. Saranno previste sanzioni che vanno dai 150 ai 500 euro. Anche se, pur passando il disegno di legge, bisognerà creare il reato amministrativo per poi poter sanzionare chi non rispetterà il regolamento”.
Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti. E ancora, disturbi del sonno, alterazione dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali. Questi sono solo alcuni dei problemi che l’eccessiva esposizione al mondo digitale.
Proprio per questo il pediatra ha inserito nel disegno di legge:
- telefoni cellulari e dispositivi touch screen vietati ai bambini da zero a tre anni;
- utilizzo ristretto dei dispositivi: massimo un’ora al giorno, dai quattro ai sei anni, a non più di tre ore al giorno dai sei agli otto anni e a non più di quattro per i bambini dai nove ai dodici anni;
- una campagna di informazione sui pericoli cui i genitori possono esporre inconsapevolmente i propri figli, mettendogli in mano precocemente un’apparecchiatura digitale.
“Ricordo che esiste un dolore mentale che colpisce i giovani e che gli adulti non vogliono riconoscere”, conclude.