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L'ira dei sindaci

Amap resta senza testa, rinviata l’Assemblea dei Soci: Lagalla cerca una sintesi nel centrodestra

lunedì 21 Ottobre 2024
Macchina Amap al Teatro Politeama, Palermo

Quindici giorni di tempo in più per nominare il nuovo amministratore unico di Amap. Questa è la richiesta mossa dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla al Collegio Sindacale dell’azienda. Come è noto, da inizio ottobre la società è “senza testa”. Alessandro Di Martino, l’ex numero uno di via Volturno, ha lasciato l’incarico per scadenza del contratto. Da allora, la gestione ordinaria è in mano all’organo di controllo guidato da Gabriella Ricotta. La scelta del successore spetta all’Amministrazione Comunale del capoluogo siciliano. Ma le fratture che si sono create nel centrodestra palermitano nell’ultimo periodo non hanno favorito il processo. Anche perché, quella di Amap è una delle tante partite aperte sul fronte delle società Partecipate. Ma la stasi non piace ai sindaci della provincia, i quali chiedono al Comune di Palermo di fare presto.

La risposta dell’azienda è arrivata in serata. In una nota inviata alla stampa, il Collegio Sindacale ha annunciato la convocazione dell’Assemblea dei soci per il prossimo 4 novembre. La seconda convocazione è fissata per l’8 novembre. All’ordine del giorno la nomina della futura governance di Amap.

Rinviata l’Assemblea dei Soci di Amap

La richiesta di rinvio di Roberto Lagalla risale al 19 ottobre. In una nota firmata dalla presidentessa del Collegio Sindacale di Amap Gabriella Ricotta ed inoltrata ai 53 sindaci facenti parte dell’Assemblea dei Soci, il dirigente tecnico della società ha informato tutti della richiesta mossa da Palazzo delle Aquile.

A seguito della nota trasmessa dal Comune di Palermo, con la quale richiede un rinvio di quindici giorni dell’Assemblea ordinaria, essendo in essere l’attività istruttoria al fine di valutare e di individuare le competenze migliori per l’espletamento delle attività da svolgere, l’assemblea convocata già per il 21 ottobre 2024 alle ore 9:30, è rinviata. Si rappresenta che l’assemblea in oggetto, in assenza del socio Comune di Palermo…non avrebbe i presupposti di costituzione e di deliberazione, in assenza del quorum funzionale e strutturale (maggioranza del capitale non presente). Seguirà formale nuova convocazione dell’assemblea dei soci ordinaria con il medesimo ordine del giorno“. Una scelta largamente prevedibile ma che dimostra come un accordo definitivo sulle nomine di sottogoverno ancora non ci sia.

La rabbia dei sindaci della Provincia

Ma c’è chi ha espresso il proprio dissenso su questa scelta. Fra questi figura il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli. In una dichiarazione inoltrata alla stampa, il primo cittadino del comune alle porte di Palermo chiede all’Amministrazione di Roberto Lagalla di fare presto.

Filippo Maria Tripoli

E’ assurdo che una società d’ambito sovra-comunale, che sinora è stata seria ed efficiente, sia ostaggio delle logiche politiche tutte interne alla maggioranza che amministra il comune di Palermo. Chiediamo al socio di maggioranza serietà. La politica non può offrire questo spettacolo indecoroso in un momento in cui si sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, la riorganizzazione del sistema fognario nei comuni di Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi e del comprensorio, in cui da più di un mese e mezzo non vengono effettuati interventi di manutenzione del sistema fognario (il comune di Bagheria in particolare è alla quarta nota di sollecito). Ciò con una società che tra l’altro deve far fronte aduna preoccupante esposizione bancaria. Continuare ad avere Amap senza guida sarebbe da irresponsabili, si rischia di perdere investimenti importanti“.

Critiche dalle opposizioni

Concetta Amella a Villa Trabia
Concetta Amella

Un coro di polemiche al quale si sono uniti alcuni esponenti delle opposizioni. Fra questi la consigliera comunale del M5S Concetta Amella. “La situazione di stallo in cui si trova l’Amap è preoccupante e rischia di compromettere progetti fondamentali per il nostro territorio, soprattutto in un momento cruciale come quello della gestione dei fondi PNRR e del piano industriale cofinanziato dalla BEI per 150 milioni di euro. È necessario che venga immediatamente nominata una nuova governance aziendale per garantire una guida solida e stabile. Non possiamo permettere che l’assenza di un amministratore unico blocchi investimenti di oltre un miliardo di euro, compromettendo la gestione del servizio idrico integrato e la risoluzione della crisi idrica che affligge la città e la provincia di Palermo“.

Carmelo Miceli

Sulla stessa linea anche il consigliere comunale del Gruppo Misto Carmelo Miceli. “La richiesta del socio di maggioranza, Comune di Palermo, di rinviare l’assemblea dei soci Amap prevista per oggi per l’elezione della nuova governance è una scelta più che discutibile. Sarebbe opportuno, infatti, che il sindaco Lagalla non attendesse un ipotetico accordo da parte della maggioranza, iniziando a prendere da sé tali importanti decisioni, indicando immediatamente i nomi proposti per l’azienda. Per questo auspico che Lagalla chieda la convocazione di una assemblea straordinaria dell’Assemblea per fare in modo che l’Amap torni ad avere una governance regolare prima possibile. Questa sua indecisione perenne sta rendendo ancora più complicata la risoluzione dell’emergenza idrica più grande della storia e sta mettendo a serio rischio investimenti per centinaia di milioni di euro che, è bene che cominci a capirlo, riguardano anche decine e decine di Comuni della Provincia“.

La polemica sfocia all’Ars

Mario Giambona

Un problema che ha travalicato i confini della Città Metropolitana di Palermo, raggiungendo anche l’Assemblea Regionale Siciliana. Da Sala d’Ercole infatti arriva l’attacco del deputato regionale del PD Mario Giambona. “Quello cui stiamo assistendo è un vero e proprio valzer di sottogoverno che bada esclusivamente alle logiche della maggioranza politica comunale. La forzatura voluta da Lagalla non danneggia solo il capoluogo, ma anche molti comuni della provincia che dovranno rinunciare in un periodo meteorologico così particolare alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei sistemi fognari e agli altri interventi sulle condotte idriche non più rinviabili“.

Le fibrillazioni politiche rallentano le nomine

Antonio Tomaselli, amministratore unico Palermo Energia
Antonio Tomaselli

Con riguardo al futuro di Amap, rumor di Radio Palazzo parlano da mesi di una nomina in quota Fratelli d’Italia. Il favorito rimane ancora Antonio Tomaselli, già due volte amministratore unico di Palermo Energia. Un nome vicino a quello dell’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Scarpinato ma sul quale, nelle scorse settimane, non tutto il partito sembrava essersi accentrato. Il principale problema rimane però la partita delle società Partecipate nel suo complesso. A Gesap si attende che Vito Riggio ufficializzi il ritiro delle dimissioni da amministratore delegato. In questo caso però la partita è più ampia e riguarda la futura privatizzazione dell’aeroporto. In casa Teatro Massimo si continua a spingere per il rinnovo della carica a Marco Betta. Il sovrintendente uscente piace molto al sindaco, meno a Fratelli d’Italia.

C’è poi la casella della fondazione Teatro Biondo, sulla quale si rincorrono le voci di una possibile chance per l’attore casertano Valerio Santoro, anche quest’ultimo profilo vicino ai meloniani. Rimane infine la poltrona di GH, ovvero la società controllata di Gesap. Va verso il tramonto la nomina di Giuseppe Biundo, imprenditore considerato troppo vicino all’ala renziana. Quella stessa area politica osteggiata dal governatore Renato Schifani e dalla quale gli esponenti di Lavoriamo Per Palermo, ovvero il gruppo che rappresenta Roberto Lagalla in Consiglio Comunale, si sono allontanati.

Gli assenti eccellenti alla convention del centrodestra

Roberto Lagalla a Palazzo Palagonia
Roberto Lagalla

Un quadro complesso, reso ancora più intricato dal patto federativo in corso d’opera fra il sindaco, l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Un’alternativa nel centrodestra sulla quale, recentemente, il governatore Renato Schifani aveva storto un po’ il naso. Salvo poi ricordare, durante la convention palermitana sui due anni del governo Meloni tenutasi sabato, l’apporto dell’MpA al Governo Regionale. Precisazioni. Come quella sottolineata dal coordinatore regionale della Sicilia Occidentale di FdI Giampiero Cannella sulla mancata presenza di Roberto Lagalla. Il vicesindaco di Palermo ha aperto i lavori della convention portando i saluti proprio del primo cittadino, impegnato ad accogliere il ministro Carlo Nordio alla Camera di Commercio. “Non ha il dono dell’ubiquità ma avrebbe voluto tanto esserci“, ha dichiarato Cannella.

I maligni però fanno notare come Gaetano Galvagno, presidente dell’Ars, sia riuscito a presenziare ad entrambi gli eventi attraverso un’agenda ben delineata. E le stesse gole profonde del centrodestra hanno fatto notare l’assenza di alcuni big di peso della coalizione, nonché di quasi tutta la governance dei partiti regionali fuori dal Governo Nazionale. Vero è che l’evento era aperto principalmente ai partiti parlamentari. Ma si parla sempre e comunque di gruppi che sono andati insieme ai partiti della coalizione di centrodestra alle scorse elezioni europee di giugno. E alcuni di questi risultano ancora federati con le stesse compagini politiche. “Siamo un gruppo unito“, hanno esclamato un po’ tutti gli attori intervenuti sabato a Palermo. Una calma, quantomeno apparente, nella quale il centrodestra dovrà trovare una quadra non solo sui prossimi ddl da votare all’Ars (a cominciare dal salva-casa), ma anche e soprattutto sulle nomine di sottogoverno. Fino ad allora, Amap e le altre società attenderanno il proprio destino.

 

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