Necessità o scelta politica? La riforma delle Province crea scompiglio all’Assemblea Regionale Siciliana. Come è noto, la commissione Affari Istituzionali guidata da Ignazio Abbate ha dato l’ok alla nuova bozza del disegno di legge che prevede l’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri provinciali. Inoltre, Sala d’Ercole ha votato un emendamento con il quale, sostanzialmente, vengono cancellate le elezioni di secondo livello in programma il prossimo 15 dicembre, rinviando tutto alla primavera. Momento nel quale il centrodestra auspica di aver già portato a termine la missione per ridare la parola agli elettori. Ma c’è chi non crede che questo disegno verrà portato effettivamente a termine. Tanto che in aula si è scatenato l’ennesimo duello a suon di attacchi fra maggioranza ed opposizione. Nel centrosinistra qualcuno punta il dito contro la coalizione a sostegno del governatore Renato Schifani, evidenziando una paura nell’andare al voto per il centrodestra siciliano. Accuse rispedite al mittente dai partiti di maggioranza.
Di Paola: “Rinvio delle elezioni pernacchia a sindaci ed amministratori”
Una visione che ribadisce ai microfoni de ilSicilia.it il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola. “Ad aprile non si voterà con l’elezione diretta. Tutto questo è una pernacchia che i deputati di maggioranza e il Governo Schifani fanno ai loro sindaci e ai consiglieri comunali. Ciò perché hanno paura di avere competitor alle prossime elezioni regionali e perché non hanno una quadra nella scelta dei candidati. Questo è il succo. Stanno solamente sbeffeggiando gli amministratori locali. Penso che andranno avanti così fino a fine consiliatura. E’ una cosa che succede solo in Sicilia. Stiamo rinviando continuamente da otto anni le elezioni di secondo livello. Io non so come fanno sindaci e consiglieri comunali ad andare ancora dietro al centrodestra“.
Geraci (Lega): “Voto diretto darà voce al popolo”
Non è d’accordo il deputato regionale della Lega Salvo Geraci. “Noi crediamo che la palla debba passare ai cittadini. Le Province sono importanti organi intermedi. Siamo per il suffragio universale. Il voto di secondo livello non ci convince. Dal mio punto di vista, i consiglieri e i sindaci avranno la possibilità di candidarsi e di essere eletti direttamente dal popolo. La volontà è di andare avanti con le elezioni di primo livello. C’è un ragionamento in corso con il Governo Nazionale. L’obiettivo è arrivare a dare la parola ai cittadini. Sono passati sette invano da Crocetta in poi. Questo ddl lo vogliamo fare con tutti, maggioranza ed opposizioni. Stiamo riscrivendo le regole del gioco. Ma c’è chi non è pronto per andare a votare. Il problema è del centrosinistra“.
Cracolici (PD): “Si rischia scioglimento dell’Ars”
Ma in aula c’è chi ha rievocato più volte le recenti sentenze della Corte Costituzionale, come il deputato regionale del Partito Democratico Antonello Cracolici. L’esponente Dem ha posto l’accento sui rischi relativi alla scelta di rinviare le elezioni di secondo livello. “La grave violazione statutaria è uno dei principi per i quali si può attivare la procedura di scioglimento dell’Assemblea Regionale Siciliana. Siamo di fronte ad una reiterata violazione di un principio costituzionale e di diverse sentenze della Corte Costituzionale, la quale ha chiesto che si interrompesse l’interregno dei commissari. Sono convinto che il centrodestra continuerà con i rinvii, secondo me per non votare. Fino a quando ci sarà la legge Delrio, bisognerà procedere con le elezioni di secondo livello“.
Sunseri (M5S): “Ennesima norma incostituzionale”
Posizione condivisa dal deputato regionale del M5S Luigi Sunseri. “Si tratta dell’ennesima norma incostituzionale di un Parlamento che non vuole nominare gli organi previsti dalla legge. L’ennesimo rinvio di un appuntamento procrastinato da anni e che oggi il centrodestra decide di rinviare ancora. Non si voterà nemmeno ad aprile. Il Governo Meloni non ha stanziato le risorse per l’elezione diretta delle Province e non ha cancellato la legge Delrio. Siamo di fronte ad un altro passo falso del Governo Schifani che dà seguito a quanto fatto in precedenza da Nello Musumeci. Ciò per non guardare in faccia una realtà che parla di un centrodestra incapace di trovare un accordo con i propri sindaci e consiglieri comunali, con il rischio di trovarsi con presidenti che non sono figli della maggioranza“.
Vitrano (FI): “Rinvio chiesto dai territori, nessuna difficoltà interna”
Una difficoltà che non vede il deputato regionale di Forza Italia Gaspare Vitrano, il quale invece pone proprio il dialogo con gli amministratori locali al centro della scelta politica fatta in aula. “Noi siamo per incentivare la partecipazione dei cittadini alle scelte che riguardano la politica. Nella presentazione del disegno di legge presentato dal PD ad inizio legislatura, si faceva riferimento proprio a questo concetto. Non rinviamo per difficoltà interne. Abbiamo rinviato le elezioni di secondo livello perché lo hanno chiesto i territori. A livello normativo ci sono spiragli. Noi lavoriamo. Poi sarà Roma ad avere l’ultima parola“.