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Le nuove alleanze

Siracusa, Italia sblocca il rimpasto. Mpa entra in Giunta ma è scontro con FdI

sabato 2 Marzo 2024

Alta tensione sul rimpasto in Giunta ormai prossimo a concretizzarsi a Siracusa. Sta accadendo tutto e il contrario di tutto in queste ore. Il sindaco Francesco Italia ha deciso di rompere gli indugi e di uscire allo scoperto, annunciando ufficialmente un’accelerazione nella rimodulazione dell’esecutivo.

Italia parla di “tempi maturi per una prima rimodulazione della Giunta”, esprimendo la volontà di “riuscire a contare su una squadra di governo che rispetti gli impegni presi durante la compagna elettorale e rispecchi, nella maniera più fedele possibile, i rapporti di forza presenti in Consiglio comunale, i quali, com’è evidente a tutti, dal giorno delle elezioni sono profondamente cambiati”. D’altronde l’Mpa a Siracusa ha preso le distanze dal centrodestra sin dall’inizio di questa legislatura e si è avvicinato alle posizioni dell’Amministrazione Italia, e la presidenza del Consiglio comunale è andata all’esponente autonomista Alessandro Di Mauro. In Giunta dovrebbero entrare Marco Zappulla e Salvo Cavarra, in quota all’Mpa, mentre il terzo nuovo assessore dovrebbe essere Alessandro Spadaro, esponente di “Sud chiama Nord”, in una squadra di governo della quale è già vicesindaco Edy Bandiera, anche lui rappresentante del movimento di De Luca.

“Come ho sempre fatto, continuo a parlare e a confrontarmi con tutti – si legge ancora nella nota di Palazzo Vermexio – perché, come dimostrano la vicenda del nuovo ospedale o del G7 agricoltura di settembre, se si vogliono raggiungere risultati ambiziosi, un sindaco deve sempre tenere aperta l’interlocuzione con tutti i gruppi. Se c’è la volontà reciproca di incontrarsi le occasioni non mancheranno e una sta per arrivare: l’approvazione del bilancio di previsione. Si tratta del più importante strumento di programmazione attraverso cui transitano le più principali dinamiche amministrative”, ha fatto sapere Italia sulla linea che intende portare avanti per completare il rimpasto e avviare una nuova fase.

Sin qui la strategia dei vertici della casa municipale. Ma lo scenario politico che si delinea, con l’allargamento della Giunta all’Mpa, sta facendo esplodere la tensione all’interno del centrodestra. L’Mpa è al governo con il centrodestra alla Regione Siciliana, in un governo a trazione Fratelli d’Italia e proprio il partito di Giorgia Meloni non gradisce la mossa degli autonomisti di Raffaele Lombardo, pronti ad entrare in una Giunta a Siracusa guidata dal sindaco Italia, che a sua volta è il massimo esponente in Sicilia di Azione, il partito di Carlo Calenda.

Così non ha fatto giri di parole Giuseppe Napoli, il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, che ha recapitato l’intransigente monito dei “meloniani” ai “lombardiani”: “Se Mpa entrerà in Giunta assieme ad “Azione”, partito di appartenenza del sindaco Italia, e il partito di Cateno De Luca “Sud Chiama Nord”, entrambi in opposizione al Governo regionale, oltre che partiti non appartenenti alla coalizione di centrodestra, nell’intera provincia siracusana, FdI non siederà a un tavolo per future candidature unitarie con Mpa, a partire dalle amministrative di Pachino”. Parole dure, che portano nella direzione di un confronto spigoloso nel perimetro politico del centrodestra nella provincia di Siracusa, con potenziali riverberi altrettanto significativi sulle dinamiche regionali e negli equilibri a Palermo.

Il fronte siracusano di Fratelli d’Italia parla di “tradimento politico”, con un messaggio che viene spedito al Mpa e ovviamente viene rimandato al mittente dal movimento di Lombardo, che risponde di aver agito nella “massima trasparenza” e “senza alcuna slealtà”. Fratelli d’Italia, tuttavia, rincara la dose e ritiene “impensabile” una condizione nella quale “intrattenere rapporti di coalizione con chi sta, nel capoluogo di provincia, con gli avversari politici” e richiama un problema di “coerenza dei valori e dei principi propri della coalizione di centrodestra”, nonché “impegni di coalizione” che, secondo gli esponenti del partito di Meloni, verrebbero “traditi”.

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