Per “illecita concorrenza con minaccia o violenza”, la Corte d’appello di Napoli ha condannato a tre anni di carcere ciascuno i fratelli Antonio e Massimo Sfraga, di 54 e 47 anni, di Marsala, coinvolti nell’indagine sulla “mafia nel trasporto dell’ortofrutta“, condotta dalla Dia di Roma e dalla Squadra mobile di Caserta e che il 10 maggio 2010 consentì, con 68 arresti, lo smantellamento di un “asse criminale” camorra-mafia che, secondo l’accusa, imponeva il monopolio dei trasporti su gomma ai commercianti che operano nel settore dei prodotti ortofrutticoli.
Per gli inquirenti, gli Sfraga, grossisti dell’ortofrutta nel versante sud marsalese (zona Strasatti-Petrosino), sarebbero stati, nel settore, il trait d’union tra la camorra e Cosa Nostra. Il processo è l’appello bis ordinato dalla Cassazione oltre cinque anni fa. La Suprema Corte, infatti, annullò la precedente sentenza con “rinvio” ad altra sezione della Corte d’appello di Napoli. Ad essere annullata, per un nuovo processo, fu la sentenza con cui, il 7 gennaio 2014, i giudici d’appello napoletani (quinta sezione) avevano confermato la condanna a tre anni di carcere ciascuno inflitta, il 27 gennaio 2012, dal gup campano Alberto Cairo.