L’Ortigia esce sconfitta da Recco, come da pronostico, ma al termine di una gara nella quale si sono rivisti sprazzi della versione migliore della squadra di Piccardo.
Orgoglio e semplicità, lucidità e cuore non sono bastati e i biancoverdi sono stati costretti 14-11. Una partita non semplice, considerata la differenza di valore tra le due formazioni e il momento di difficoltà dei siracusani, a cui si è aggiunto anche il caso Bitadze che ha scosso la vigilia, togliendo al tecnico uno dei due centroboa di ruolo. Il club aveva infatti annunciato di aver ricevuto dal Tribunale Nazionale Antidoping il provvedimento di sospensione in via cautelare il georgiano, risultato positivo al Clostebol Metabolita, sostanza vietata e inserita nella lista Wada, dopo il controllo antidoping effettuato al termine della gara contro il Brescia il 27 ottobre scorso.
La gara parte subito in salita per l’Ortigia che, pur non giocando male e nonostante le parate di un ottimo Tempesti, subisce la forza offensiva dei liguri che si portano sul 4-0.
I biancoverdi restano compatti e continuano a giocare con ordine e semplicità, riducendo le distanze tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo, grazie alle marcature di Inaba (pregevole palombella) e Napolitano (in controfuga). I recchelini, però, rispondono con vigore e chiudono la prima metà di gara avanti 7-2.
Il terzo tempo è divertente e molto equilibrato, con i padroni di casa che allungano subito a +7, ma Inaba, con un tiro potente, li avvisa che l’Ortigia è ancora in acqua. Ed è proprio così, perché, dopo la decima rete del Recco, i biancoverdi piazzano un parziale di 3-0 che li porta a 4 reti di distanza. Presciutti, Haverkampf e Inaba chiudono il tempo sul punteggio di 12-7.
Negli ultimi otto minuti, la squadra di Piccardo cresce, difende con grande attenzione e attacca con qualità, realizzando un parziale di 4-2 a proprio vantaggio, impreziosito da una splendida azione in superiorità conclusa ai due metri da La Rosa. L’Ortigia, alla fine, perde con onore e resta al terzultimo posto in classifica, ma i segnali di ripresa ci sono, così come i presupposti per risalire in classifica e guardare al futuro con maggiore fiducia.
Al termine del match ha parlato l’attaccante Sebastiano Di Luciano: “Oggi abbiamo fatto una buona prova contro quella che, probabilmente, è ancora la squadra più forte al mondo. Nei giorni scorsi ci siamo detti che dovevamo resettare tutto e ricominciare dalle cose più semplici. Contro il Recco non abbiamo forzato e abbiamo giocato tutte le azioni offensive fino alla fine, aspettando il passaggio al centro, guadagnando tante espulsioni e giocando a volte anche un discreto uomo in più. Questo è un aspetto positivo emerso oggi: la capacità di giocare con pazienza e di essere pronti a chiudere le ripartenze avversarie. In poche parole, le basi, quelle che ci sono mancate fino a questo momento. La prestazione, dunque, nel complesso è stata buona, anche se ancora commettiamo qualche errore, ma quello di oggi per noi è un punto di ripartenza. La squadra – conclude Di Luciano – deve prendere un po’ di fiducia, dobbiamo giocare come abbiamo sempre fatto in passato, pensando che, a volte, buttare la palla nell’angolo non è una cosa umiliante, ma il modo per rientrare in difesa e riorganizzarsi. Bisogna tornare a fare le cose che ci contraddistinguono. A partire dalla prossima partita in casa in campionato, cominciano le vere battaglie e dobbiamo darci una smossa, riprenderci, avere continuità e iniziare a portare a casa i punti che ci servono per iniziare la risalita“.