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Il fatto

Porticciolo di Ognina, protesta a Catania. Trantino: “Alla Regione chiesta la revoca della concessione demaniale”

domenica 24 Novembre 2024

“Giù le mani dal porticciolo di Ognina”. È stato il grido di centinaia di cittadini, durante la manifestazione a Catania cui hanno aderito diverse associazioni del territorio.  Le stesse si sono rivolte all’Amministrazione comunale etnea per chiedere la revoca della concessione demaniale marittima rilasciata dall’Assessorato al Territorio e all’Ambiente della Regione alla “Tortuga srl”.

Come spiega l’azienda, in una nota pubblicata via social, rivolgendosi ai cittadini catanesi “la richiesta di concessione demaniale è stata avanzata in data 3.7.2020 e la fase pubblica sulla domanda si è conclusa senza osservazioni di alcuno. Nella fase istruttoria sono intervenuti tutti i pareri favorevoli degli Enti compulsati, tra cui quelli della Capitaneria di Porto, della Soprintendenza ai Beni Culturali e del Comune. La Conferenza dei Servizi si è conclusa favorevolmente e nel corso dei lavori l’Autorità Concedente ha riconosciuto l’opportunità di rilasciare il titolo a LA TORTUGA anche per mettere fine alle rilevate occupazioni abusive dello specchio acqueo in questione. Il progetto de LA TORTUGA prevede il mantenimento dell’apertura al Pubblico del Porticciolo e la sua riqualificazione senza oneri per l’Erario comunale o regionale“.

LA TORTUGA srl – conclude il comunicato dopo aver sottolineato tutto l’iter –  invita il Comune e la Regione Siciliana, nelle Persone che la rappresentano, a non seguire le spinte demagogiche di coloro che, per motivi a LA TORTUGA non noti, finiscono per voler difendere uno status quo che si connota per illegalità e disordine nel porto di Ognina, quando l’iniziativa assentita con la Concessione demaniale assicurerebbe ordine, pulizia, riqualificazione urbana e nuova, pubblica fruizione del porticciolo, senza oneri per l’Erario comunale e regionale. LA TORTUGA SRL invita pure tutti i cittadini catanesi e tutti coloro che in questi giorni manifestano contro l’iniziativa assentita, a voler riconsiderare il progetto proposto ed approvato, per valutarne al reale portata in ordine alla totale assenza di pregiudizio per la concreta e sana fruizione dei luoghi“.
L’Assessorato al Territorio e all’Ambiente, dal canto suo, ha reso noto che “la variante della concessione demaniale marittima richiesta dalla società La Tortuga Srl nel porticciolo di Ognina, a Catania, è stata rilasciata legittimamente dalla Regione Siciliana anche in seguito a decisione del Tar etneo e non avendo ricevuto formalmente dall’amministrazione comunale, dopo ripetuto sollecito e attraverso i canali procedurali previsti, una richiesta concorrente sul portale del demanio marittimo o un palese ritiro del parere positivo precedentemente espresso dalla stessa in sede di conferenza di servizi“, riservandosi di revocare in qualsiasi momento la concessione (che scadrà il 31 dicembre 2025) in presenza di una richiesta del Comune di Catania presentata attraverso il portale del demanio marittimo in base al dettato della direttiva protocollo 80597 del 18 novembre 2024 che considerare prioritari gli usi pubblici, corredata della documentazione necessaria.
Dopo le polemiche sollevate, il sindaco Enrico Trantino, tramite una nota diramata dal Comune di Catania, ha formalmente richiesto “un urgente e immediato intervento in autotutela all’assessorato regionale territorio e ambiente sulla variante alla concessione demaniale marittima rilasciata lo scorso 17 ottobre alla società “Tortuga” nel porticciolo di Ognina, al fine di garantire il preminente interesse pubblico e consentire i programmi di sviluppo posti in essere dall’Amministrazione comunale“.

Il provvedimento– scrive il sindaco del capoluogo etneo nella missiva indirizzata agli uffici competenti e per conoscenza anche al presidente della Regione e all’assessore regionale al ramo- risulta infatti rilasciato sulla base di presupposti errati e infondati. In particolare, risulta emesso sulla base di un parere favorevole del Comune, che, in realtà, non è tale ma condizionato; in contrasto con i motivi ostativi più volte rappresentati nei mesi scorsi dal comune di Catania, in ragione dei contrapposti interessi pubblici sull’area e sulla base di una non corretta interpretazione di un provvedimento giudiziale”.

Nell’evidenziare l’importanza strategica e il valore storico-culturale del borgo di Ognina, al centro di un ambizioso progetto dell’Amministrazione Comunale di rigenerazione urbana, il sindaco sottolinea come “dopo decenni di criticità irrisolte, in cui gli interessi privati hanno penalizzato questo storico quartiere, l’Amministrazione Comunale già da tempo ha avviato un programma di interventi coordinati e sinergici che determinano una svolta epocale per l’intero comprensorio”.  Il primo cittadino  ricorda inoltre che il Comune ha avviato un concorso di progettazione nell’ambito della linea di intervento di Rigenerazione Urbana, per 15 milioni di euro, che prevede l’intera riqualificazione e valorizzazione del Borgo Marinaro con 52 progetti presentati. “E’ verosimile ritenere -aggiunge il sindaco di Catania- che la maggior parte di queste proposte contemplino la demolizione del cavalcavia che da decenni interrompe la connessione immediata tra mare, piazza e chiesa. La realizzazione di una struttura galleggiante sullo specchio acqueo, introdurrebbe un elemento di distonia tra mare e borgo. A questo va aggiunto il chiaro indirizzo politico dell’Amministrazione Comunale verso una visione integrata e sostenibile dello sviluppo evidenziato nelle linee guida del PUG che tra i suoi obiettivi prioritari ha quello di ridefinire l’integrazione fra la Città, il porto e l’intero sistema della fascia costiera, grazie alla realizzazione del passante ferroviario che permetterà di legare la città al suo mare, eliminando la cesura presente da oltre 150 anni. A fronte di ciò – si legge in conclusione nella nota, controfirmata dal responsabile comunale dell’urbanistica di Catania- il sindaco evidenzia come “risulti evidentemente inopportuno e contrario all’interesse pubblico il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime e di specchi d’acqua per attività di interesse meramente privato. Nel caso specifico di Ognina, ciò rischierebbe di compromettere irrimediabilmente l’attuazione del programma di rigenerazione urbana e la coerenza con il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, in fase di adeguamento alle nuove disposizioni europee”.

Dello stesso avviso il presidente del Consiglio Comunale Sebastiano Anastasi che dichiara: ” Trovo pienamente condivisibile  l’iniziativa del sindaco Trantino di voler tutelare la specificità del nostro territorio, in questo caso di un luogo altamente simbolico come il borgo di Ognina la cui valenza culturale e ambientale ne fa un elemento imprescindibile nei piani di rinascita di Catania. Più che mai è necessario fare chiarezza, effettuare le necessarie verifiche tecniche e amministrative per tutelare le nostre tradizioni, senza facili scorciatoie che rischiano di violare una storia millenaria che le istituzioni devono invece salvaguardare. Il consiglio comunale è sempre pronto a fare la propria parte nell’interesse dei cittadini e della necessità di garantire la vivibilità del territorio e per questo mi ritrovo in pieno nell’iniziativa del sindaco Trantino di rivalutare l’accessibilità con il mare, soprattutto in una zona altamente strategica come quella di Ognina a cui catanesi sono particolarmente affezionati e dalle grandi potenzialità di attrattività turistica”.

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