Dalla zootecnia ai ristori, dalle acque reflue ai pozzi di ricarica.
Tanti sono i fronti su cui, in questi mesi, è intervenuta la Regione Siciliana per far fronte ad un’emergenza idrica sempre più soffocante. In maniera nefasta, i danni maggiori si sono abbattuti sull’agricoltura, già messa a dura prova dai repentini cambiamenti climatici, con i quali il comparto sta imparando a convivere.
Intervistato da ilSicilia.it, il direttore del dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana Dario Cartabellotta ha fatto il punto della situazione, soprattutto in vista delle prossime discussioni all’Ars, dove la grande protagonista sarà la Finanziaria.
Già nei giorni scorsi è passata al vaglio la possibilità di istituire un fondo da dieci milioni di euro per l’abbattimento degli interessi passivi sopportati dalle aziende agricole per i mutui contratti, per l’anno 2024. Sono stati inoltre approvati una serie di emendamenti che hanno stanziato le risorse anche per l’anno 2025 come indennizzi per le aziende e gli allevatori che hanno affrontato la piaga della bluetongue, della brucellosi e della tubercolosi. Infezioni virali e pericolose che uccidono ovini, bovini e caprini, compromettendo il reddito degli imprenditori. Un vero e proprio dramma che si accoda all’emergenza siccità.
Cartabellotta ha evidenziato una modifica sostanziale che permetterebbe di realizzare investimenti su pozzi, laghetti o impianti, come quelli per il trattamento delle acque reflue, per contrastare la scarsità della risorsa idrica nella sua completezza.
Una delle novità principali riguarda invece i pozzi di ricarica, per i quali sarebbero previsti già venti milioni di euro. Cartabellotta, in merito, ha parlato di “un’attenzione al territorio e alle falde per conservare, come una sorta di banca, l’acqua durante l’inverno e poterla utilizzare d’estate“. Un passo, quest’ultimo, che potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro dell’Isola nella lotta contro la siccità.