“In tutta Italia gli aeroporti minori sono sostenuti economicamente dalle Regioni: non possono essere a carico delle società di gestione perché, per le loro caratteristiche che comprendono anche dei limiti (per esempio l’assenza di infrastrutture di supporto) non sono appetibili per le compagnie aeree tanto quanto gli aeroporti maggiori. In Sicilia, dove la condizione di insularità contribuisce a rendere gli scali minori di vitale importanza per i cittadini, il Governo deve impegnarsi ancora di più rispetto a quanto fanno le Regioni nel resto del Paese”. Lo ha dichiarato questa mattina l’onorevole Nello Dipasquale, parlamentare regionale Pd all’Ars durante la riunione del tavolo tecnico all’Aeroporto di Comiso con i vertici della SAC.
“Per quanto riguarda nello specifico l’aeroporto di Comiso, il presidente Schifani e Musumeci che lo ha preceduto hanno grandi responsabilità. Ovviamente, non posso che accogliere con favore la notizia che riguarda l’avanzamento del progetto Cargo a Comiso, dato che ne sono uno dei principali fautori avendo agito per il suo finanziamento con una norma apposita nel 2018″, aggiunge Dipasquale.
“Tuttavia – e lo dico da tanto tempo – non può essere questa la soluzione per il Pio La Torre. Il Governo regionale deve comprendere che è indispensabile un piano degli aeroporti minori di Sicilia che preveda parità di trattamento tra gli scali e, soprattutto, un’interlocuzione seria con le compagnie aeree, nella consapevolezza che per farle atterrare su queste piste, con la previsione di tratte di collegamento importanti col resto d’Italia, sono necessarie somme considerevoli. Per questo motivo, da anni ormai, chiediamo che vengano stanziate somme per finanziare le nuove tratte su Comiso, esattamente come si fa per Trapani. Finora l’aeroporto Pio La Torre ha avuto solo briciole rispetto a quanto ottiene quello di Birgi. Sulla parità di trattamento dei due scali minori insisteremo sempre”, conclude Dipasquale.