Le proteste al potabilizzatore della diga Ancipa a Troina hanno sollevato non poche polemiche, con la denuncia di Siciliacque nei confronti dei manifestanti e dei sindaci dei Comuni di Troina, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Sperlinga e Cerami. Una polemica, tuttavia, che ha prodotto dei risultati.
Dopo l’incontro tenuto in prefettura ad Enna tra i sindaci e il coordinatore della protezione civile regionale Salvo Cocina, è stato raggiunto un accordo il quale prevede “che le condotte dell’Ancipa vengano aperte su Caltanissetta per tre giorni, per consentire l’accumulo, e tre giorni per l’accumulo nei serbatoi dei cinque comuni dell’Ennese. Questo potrebbe consentire di ridurre le turnazioni che, nei cinque Comuni in questione, oggi prevedono l’acqua ogni sei-sette giorni”.
L’erogazione verso Caltanissetta e verso San Cataldo sarebbe “condizionata al fatto che il volume dell’Ancipa non scenda sotto i 500mila metri cubi. In questo caso i sindaci hanno chiesto e ottenuto che l’erogazione sia immediatamente sospesa“.
Come spiega il deputato regionale dem Fabio Venezia, “La durissima battaglia di questi giorni è riuscita non solo a fermare il tentativo maldestro di assetare un intero territorio, ma soprattutto ha garantito il diritto all’acqua a 26 mila abitanti della zona nord della provincia di Enna. Rispetto all’arroganza e alla scarsa trasparenza di chi ha gestito l’emergenza idrica in Sicilia è prevalsa la forza popolare dei cittadini e la determinazione dei sindaci che non si sono piegati alla tracotanza del potere ma hanno lottato con forza e determinazione per i loro diritti e per le loro comunità. Esprimiamo – continua Venezia – piena solidarietà ai cittadini nisseni che vivono il nostro stesso dramma e li invitiamo a unirsi alla nostra battaglia. Qualcuno voleva far prevalere la “guerra dei poveri”, ma noi abbiamo invece voluto che alla fine prevalesse la solidarietà territoriale. Schifani e Cocina ammettano i loro errori e facciano il mea culpa di questa gestione fallimentare e, soprattutto, facciano tesoro di questa vicenda per le scelte future. Da parte nostra – conclude l’ex sindaco di Troina – continueremo a lottare per i diritti dei cittadini e per difendere i più deboli nella consapevolezza di essere dalla parte giusta”.
Le critiche non sono mancate da parte del capogruppo di FI all’Ars Stefano Pellegrino rivolte al collega del Pd: “L’onorevole Venezia usa toni irresponsabili e compie atti inaccettabili, di cui ovviamente si assume ogni responsabilità in ogni sede. Di fronte alla crisi idrica dovuta alla carenza di piogge, chi governa e chi ha responsabilità amministrative è chiamato a fare scelte che tengano conto di tutte le necessità di tutte le comunità, utilizzando al meglio le risorse disponibili. Il Governo Schifani e tutte le strutture operative, dalla Protezione Civile all’Autorità di bacino, stanno facendo esattamente questo, bilanciando necessità e risorse perché le difficoltà non gravino esclusivamente su alcune comunità. Chiunque si faccia portavoce di esigenze di singoli a scapito di quelle collettive – prosegue -, soprattutto se indossa una fascia tricolore o rappresenta i cittadini all’interno delle istituzioni, alimenta tensione sociale. Spiace notare che fino ad ora dal partito dell’onorevole Venezia non sia venuta una sola parola di condanna dell’operato di un suo autorevole rappresentante che non solo sta interrompendo un servizio pubblico, ma sta fomentando azioni che rischiano di innescare una catena incontrollata di tensione“.
Ma il botta e risposta tra deputati dei partiti opposti non finisce qui. Alle parole di Pellegrino ha replicato Valentina Chinnici: “Il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino, si indigni per i
finanziamenti persi da Schifani, Musumeci e il centrodestra tutto invece di attaccare l’onorevole Fabio Venezia e i sindaci che occupano la diga dell’Ancipa. Per colpa del centrodestra – spiega – la Sicilia ha subito un definanziamento di ben 338 milioni di risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, 104 milioni di euro di competenza della Regione e 234 delle Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Risorse per la realizzazione di opere preziose, tra cui alcune proprio in tema emergenza idrica, come la sistemazione di vasche e canali delle dighe Olivo, Sciaguana e Villarosa nell’ennese, la messa in sicurezza dell’invaso di Rosamarina di Caccamo (Palermo), il consolidamento della diga Disueri di Gela. Nel ricordo fecondo della figura e degli insegnamenti di Danilo Dolci – conclude Chinnici – e delle sue battaglie per la costruzione della diga dello Jato, continueremo a tenere alta l’attenzione perché l’acqua sia un diritto di tutti i siciliani”.
“In qualità di portavoce del comitato civico “Sicilia senza acqua” – dichiara Alfio Calabrese – posso, anche a nome dei membri dello stesso comitato, affermare con certezza che i risultati raggiunti ieri sicuramente hanno corroborato e dato un valore aggiunto oltre che un fondamento sicuramente rilevante alla protesta che abbiamo avviato proprio al potabilizzatore della diga Ancipa“.
“Siamo parzialmente soddisfatti dei risultati raggiunti – continua– non credo che alla luce della condizione dei gravissimi ritardi di Sicilacque si potesse ottenere di meglio. Fortunatamente ha piovuto, il bacino si è rimpinguato seppur in una misura veramente esigua, e questo ci ha consentito di tirare un sospiro di sollievo. Data l’occasione specifico che non deve passare affatto il messaggio che abbiamo avviato una guerra tra poveri, perché è esattamente il messaggio che i mass media a livello nazionale hanno diramato considerato che chiaramente fa gola ed è molto appetibile vedere dei sindaci che si “scannano” per la risorsa idrica. Detto questo siamo assolutamente solidali con le popolazioni di Caltanissetta, San Cataldo e di tutti quei comuni che si ritrovano a subire condizioni di turnazione idrica veramente indecorose che sono soprattutto incompatibili ad uno stile di vita che si possa anche solo vagamente definire civile. Come comitato – conclude- continueremo sicuramente a tenere alta l’attenzione sulla questione perché la diga Ancipa purtroppo non garantisce al momento una fonte sicura per i nostri comuni”.