L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha dato seguito alla richiesta della UILPA Sicilia di inserire i dipendenti pubblici nel piano vaccinale. A comunicarlo è il segretario generale, Alfonso Farruggia ,che in una lettera, ringrazia l’esponente del governo Musumeci per avere recepito le istanze del sindacato.
Nel mese di gennaio, la Uil Pubblica Amministrazione Sicilia aveva trasmesso una nota al titolare della Salute esprimendo preoccupazione per l’incolumità dei lavoratori maggiormente esposti al rischio di contrarre il Covid 19, con particolare attenzione rivolta alle unità in servizio nei reparti front office o che, a vario titolo, entrano in contatto con l’utenza esterna durante l’esercizio delle loro funzioni quotidiane.
Negli stessi giorni, Alfonso Farruggia, insieme al coordinatore regionale della UILPA Entrate Raffaele Del Giudice, aveva avviato un confronto sullo stesso tema con la dottoressa Letizia Di Liberti, responsabile del Dipartimento “Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico” dell’ assessorato regionale.
Il sindacato ha sempre sollecitato la vaccinazione su base volontaria del pubblico impiego: una richiesta valutata con interesse dalla stessa dirigente.
“Le nostre argomentazioni – spiega il segretario generale – sono state ritenute valide dall’assessorato, che ha inserito i dipendenti pubblici tra le categorie prioritarie per la somministrazione del vaccino anti – Covid 19“.
Una vittoria sindacale che, come sottolinea lo stesso Farruggia, è stata accolta con entusiasmo dai diretti interessati, i lavoratori, soddisfatti per l’avvio della campagna vaccinale negli uffici. Presso alcune pubbliche amministrazioni, quali l’Agenzia delle Entrate, è già in atto la ricognizione del personale di età compresa tra i cinquantacinque e i sessantacinque anni, disponibile alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.
Già iniziata, inoltre, la campagna di vaccinazione della Polizia Penitenziaria della provincia di Palermo: dal 15 gennaio ha preso il via la richiesta di adesione degli agenti, che ha raggiunto numeri elevatissimi presso le milleduecento unità che operano tra Termini Imerese, Pagliarelli e Ucciardone e nelle strutture minorili. Ricognizione in corso anche presso la Corte di Appello di Palermo.
“Con soddisfazione possiamo affermare che la UILPA Sicilia – afferma – ha contribuito in modo determinante a restituire dignità e a garantire la tutela della salute a tutti quei lavoratori che operano in silenzio, ma che ogni giorno sono in prima linea per risollevare le sorti del nostro Paese“.
La UILPA Sicilia, tuttavia, non manca di esprimere la necessità di apportare alcuni correttivi al piano strategico messo in atto dall’assessorato.
“Tanto è stato fatto – si legge nella lettera indirizzata all’assessore – ma ancora tanto deve essere realizzato: il piano individua correttamente gli operatori, sia dei front-office che tra le unità a contatto diretto con il pubblico, quali primi soggetti da tutelare, ma opera tuttavia una distinzione, a nostro giudizio ingiustificata, per coloro che hanno più di sessantacinque anni e continuano a prestare il loro servizio in prima linea, senza tuttavia avere accesso al vaccino“.
Il sindacato propone un nuovo incontro all’assessorato, “per valutare congiuntamente ulteriori contributi fattivi e dare un impulso ancora più forte alla campagna di vaccinazione“.