“A nome personale e dell’intero governo voglio esprimere la più profonda solidarietà e vicinanza al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e a tutta la comunità colpita dal tragico evento di Calenzano“. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“L’esplosione nel sito Eni, che ha causato la perdita di vite umane, feriti e dispersi, rappresenta un momento di grande dolore e apprensione per l’intero Paese. Desidero rivolgere un pensiero commosso alle famiglie delle vittime – aggiunge Schifani – e un augurio di pronta guarigione ai feriti. Al contempo, esprimo riconoscenza ai Vigili del fuoco, alle forze dell’ordine e a tutti gli operatori impegnati nei soccorsi, che con dedizione e coraggio continuano a lavorare per portare aiuto e sicurezza in una situazione così critica. L’evento di oggi ci ricorda, ancora una volta, l’importanza della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro e in tutti i contesti industriali. Siamo pronti a offrire ogni supporto necessario”.
Mattarella chiama il presidente della Regione Toscana Giani: la solidarietà alle famiglie delle vittime

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per avere informazioni sui feriti, per portare la solidarietà alle famiglie delle vittime e per ringraziare i soccorritori che sono intervenuti con grande professionalità.
Lo si è appreso da fonti del Quirinale.
Il fatto
Un’esplosione è avvenuta in una raffineria Eni a Calenzano (Firenze) nei pressi del campo sportivo in via del Pescinale, questa mattina intorno alle 10.22. Sul posto il sistema regionale di emergenza sanitaria, vigili del fuoco e forze dell’ordine che hanno circoscritto l’aera dell’incidente.
A esplodere è stata una delle autobotti presso la pensilina di carico, nella zona dove viene caricato il carburante. Questa l’ipotesi su cui lavora la procura di Prato che ha aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica dell’incidente. Al momento la prefettura riferisce di 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi.
Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. E’ quanto si apprende dagli inquirenti. L’area in cui è avvenuta la deflagrazione è stata posta sotto sequestro.

Nella lista delle cinque persone che mancano all’appello, due morti e tre dispersi, tutti operai che stavano guidando le autocisterne. Nella lista ci sono un operaio originario di Catania di 57 anni, un operaio di Napoli di 62 anni, un operaio originario della provincia di Novara di 49 anni, un operaio nato in Germania ma italiano di 45 anni e un operaio di Matera di 45 anni.