Finanziaria, norme in stallo e il rapporto tra maggioranza e opposizione all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana. In conferenza stampa all’Ars il presidente Gaetano Galvagno ha tracciato un bilancio del 2024 incontrando la stampa per i tradizionali auguri di fine anno.
Inizierà oggi in aula la discussione della legge Finanziaria. Galvagno non si è sbilanciato sulla data di approvazione, ma ha rassicurato che per il secondo anno consecutivo la Regione non si avvarrà dell’esercizio provvisorio. “Finiremo sicuramente entro giorno 28. Ogni giorno in meno sarà un giorno guadagnato. C’è stato anche un invito da parte delle opposizione di votare la legge nel più breve tempo possibile“. Il presidente ha inoltre smentito la chiusura di una settimana dell’Assemblea.
Attenzione particolare è stata riservata al rapporto tra governo e Ars e tra maggioranza e opposizione all’interno dell’aula. Anche se le incomprensioni non sono mancate, come sulla Finanziaria e sul maxiemendamento, il quale “rappresenta una sintesi. A gennaio ci possiamo confrontare e scrivere una norma con dei criteri condivisi”, con un riferimento particolare verso i Comuni e le associazioni“. Tagliando del governo a gennaio? “Il presidente Renato Schifani non me ne ha parlato, abbiamo un rapporto splendido, ci confrontiamo come mai credo sia avvenuto in passato tra governo e Parlamento. Schifani se lo riterrà opportuno agirà di conseguenza“.
Cosa è mancato nel 2024? Tra i temi principali certamente spicca la riforma degli Enti locali. “Prevedeva cose giuste. L’iter che seguirà sarà lo stesso. In molti punti si facevano dei calcoli sulle conseguenza su alcuni Comuni rispetto ad altri e questo non è il metodo migliore. Bisognerà fare chiarezza su alcuni punti, non tanto all’interno dei partiti, ma all’interno di ogni singolo deputato“.
Per il 2025 Galvagno auspica non solo un ulteriore passo avanti nel dialogo tra maggioranza e opposizione, ma anche un lavoro migliore all’interno delle Commissioni, con il fine ultimo di presentare in aula “testi pronti per essere votati e un maggiore lavoro di “retrobottega”. Ci sono delle scadenze importanti e non si può giocare. Vorrei stravolgere delle cose, ma servono dei passaggi. Spero che l’approvazione della Finanziaria in tempo sia il primo segnale, un inizio“. Preoccupazione filtra anche sui ritardi relativi ad Agrigento e Gibellina, rispettivamente Capitale italiana della Cultura 2025 e Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026.
Attenzione anche sulle ex province: “Non mi basta alcuna rassicurazione verbale – ha concluso Galvagno – qualora ci fosse un fondamento giuridico valido andremo a elezioni di primo livello per le ex Province, se questo non avverrà si voterà con il voto di secondo livello tra ad aprile e maggio del prossimo anno. Le interlocuzioni non bastano, non mi presto: l’ho fatto in passato perché ci fu la deroga al Friuli Venezia Giulia“.