“La sicurezza dei medici è una priorità assoluta. Tuttavia, è essenziale che il coordinamento tra sanitari, Ordine dei Medici e istituzioni pubbliche si consolidi in un modello stabile di intervento. Questo incontro è solo il primo passo: continueremo con determinazione per ristabilire un ambiente sereno nei luoghi di cura, coinvolgendo le direzioni di tutte le aziende ospedaliere della provincia”. Con queste parole, il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato, ha concluso ieri sera il consiglio direttivo straordinario dell’Omceo. L’incontro era stato convocato per affrontare l’emergenza sicurezza dei medici di Villa Sofia-Cervello e di altre strutture.
Il confronto con i sanitari dell’Azienda ospedaliera ha permesso di analizzare le criticità, specialmente nelle aree di emergenza-urgenza, e di definire misure concrete per tutelare il personale sanitario, sempre più esposto a minacce fisiche e psicologiche in un clima di crescente tensione.
Un documento, attualmente in fase di definizione, sarà sottoposto alle autorità politiche e giudiziarie per una valutazione e un intervento urgente.
Priorità identificate
Il consiglio ha evidenziato la necessità di migliorare il coordinamento trasversale tra le tre direzioni ospedaliere (generale, sanitaria e amministrativa) e i dipartimenti clinici, al fine di garantire interventi rapidi nelle situazioni critiche. Tra le misure proposte, il documento traccia le seguenti priorità:
- Presidio di sicurezza rafforzato
Nelle aree più a rischio, come i pronto soccorso, si prevede la presenza costante di personale qualificato per prevenire episodi di violenza. A questo si affianca l’installazione di sistemi di videosorveglianza avanzati, pulsanti antipanico e allarmi rapidi, collegati in tempo reale con le forze dell’ordine per garantire interventi tempestivi. - Bodycam per il personale sanitario
L’introduzione di bodycam su base volontaria per chi opera in emergenza-urgenza è ritenuta una misura indispensabile per dissuadere comportamenti aggressivi. “Adottate con successo in altre realtà italiane, le bodycam si sono dimostrate un deterrente efficace – ha spiegato Antonio Iacono, direttore del Trauma Center di Villa Sofia e consigliere Omceo. – Una volta indossate, restano sempre accese e possono essere attivate in caso di minacce. Questo ridurrebbe anche i costi indiretti legati alle aggressioni”. - Percorsi separati nelle aree emergenziali
La riorganizzazione degli accessi, con percorsi distinti per pazienti, familiari e personale sanitario, è considerata fondamentale per ridurre al minimo le possibilità di contatto e tensione. - Formazione e supporto psicologico
È prevista l’attivazione di programmi di formazione specifici per affrontare situazioni di rischio, oltre a un sistema strutturato di supporto psicologico e legale per aiutare i sanitari a gestire le conseguenze emotive e pratiche degli episodi di violenza. - Creazione di una task force per la sicurezza
Questa squadra, composta da esperti e supportata da tecnologie avanzate, garantirà interventi rapidi in emergenza, collaborando con le direzioni aziendali e le autorità competenti.