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L'attacco politico

Ortopedia di Villa Sofia, Bonsignore: “Il capro espiatorio del caos sanitario tra privato e pubblico” CLICCA PER IL VIDEO

martedì 14 Gennaio 2025

Un inizio anno turbolento per la sanità siciliana, con Villa Sofia-Cervello al centro delle polemiche. Giuseppe Bonsignore, segretario regionale della Cimo Sicilia, interviene sulla situazione dell’ospedale, che dal 1° gennaio è sotto i riflettori a causa di una serie di episodi, soprattutto nel reparto di Ortopedia, e commenta l’accordo siglato in assessorato per “risolvere le problematiche”.

L’attacco mediatico e il blitz di Capodanno

“Il presidente della Regione Renato Schifani, allertato da una segnalazione privata, si è recato a Villa Sofia trovando 14 pazienti in attesa di intervento. È vero, ma va detto che nei giorni attorno a Capodanno c’è stato un afflusso eccezionale di pazienti con fratture, mentre le cliniche private avevano chiuso per esaurimento del budget. Questo ha tolto 185 posti letto accreditati, una situazione che si ripete ogni anno e che lascia gli ospedali pubblici a fronteggiare un sovraccarico indecente”, spiega Bonsignore.

La finalità dichiarata nell’accordo siglato il 9 gennaio scorso in Assessorato della Salute sarebbe quella di superare le criticità riscontrate nel Reparto di Ortopedia dell’Azienda Villa Sofia-Cervello. Tuttavia, per Bonsignore, queste criticità, emerse in un ristretto lasso di tempo durante le festività di Capodanno, potevano essere facilmente evitate.

“Se solo non si fosse consentita la chiusura de facto dei posti letto ortopedici delle cliniche private accreditate nel mese di dicembre 2024 per esaurimento del budget assegnato, non ci saremmo trovati in questa situazione. A tal proposito ci si domanda se tale evento non possa configurare l’interruzione di pubblico servizio, dato che l’accreditamento conferisce alle strutture private lo status di soggetto idoneo a erogare prestazioni per conto del Sistema Sanitario Nazionale, al pari degli ospedali pubblici”.

Inoltre, l’accordo stabilisce misure per affrontare l’emergenza, tra cui:
  • Il Policlinico Giaccone e l’Arnas Civico si impegnano a svolgere, mediante propri dirigenti medici di ortopedia, una seduta operatoria settimanale ciascuno presso il presidio di Villa Sofia. Ai suddetti professionisti verrà corrisposta una remunerazione oraria di €100 lorda, con onere finale a carico di Villa Sofia-Cervello, ivi compresa la copertura legale.
  • L’Asp di Palermo, l’Ospedale Buccheri La Ferla e la Fondazione Giglio di Cefalù si impegnano ad accettare i pazienti con traumi ortopedici provenienti dal presidio di Villa Sofia, compatibilmente con la disponibilità dei rispettivi posti letto.
  • L‘Arnas Civico, il Policlinico Giaccone e l’Asp di Palermo dichiarano rispettivamente la disponibilità di 26, 16 e 34 posti letto nei relativi reparti di ortopedia, impegnandosi ad aumentare rispettivamente di 3, 6 e 10 posti letto durante il periodo emergenziale.
  • L’AIOP dichiara la disponibilità delle proprie associate accreditate per accettare trasferimenti da pronto soccorso nella misura di 38 ricoveri a settimana. Analoga disponibilità manifesta il Rizzoli di Bagheria.
  • Il direttore della Centrale operativa del 118 conferma l’impegno a effettuare il trasporto dei pazienti con traumi ortopedici presso altre strutture pubbliche o private aderenti.
  • Villa Sofia-Cervello si avvale del proprio personale medico e infermieristico di ortopedia pediatrica per le attività ordinarie di ortopedia.
  • L’Assessorato valuterà di implementare i posti letto di ortopedia nelle strutture pubbliche dell’Area metropolitana in base a valutazioni epidemiologiche.

La crisi del personale e la pressione sui medici

Villa Sofia dispone di 24 posti letto in Ortopedia, con un primario e un gettonista in sala operatoria. Il reparto è gestito principalmente da gettonisti, che si alternano continuamente: un giorno un medico arriva da Benevento, un altro da Quartu Sant’Elena. Nonostante questo organico minimo, nel 2024 l’ospedale ha effettuato ben 800 interventi, a fronte dei soli 500 realizzati dall’Asp di Palermo, che conta 36 posti letto e 20 ortopedici. Anche il Civico, pur avendo 40 posti letto sulla carta, ne attiva solo 20, con un organico completo di 10 ortopedici e un primario. Nonostante gli sforzi straordinari, Villa Sofia viene messa sotto accusa, con il direttore sanitario trasformato in capro espiatorio”.

Bonsignore solleva ulteriori interrogativi: Perché la programmazione sanitaria dei posti letto di ortopedia di Palermo e Provincia ha assegnato soltanto 110 posti letto alla sanità pubblica e ben 185 a quella privata convenzionata? E perché dei 110 posti letto pubblici ne sono stati attivati soltanto circa 70? Oggi si ricorre a interventi forse non necessari e con costi unicamente a carico della tanto bistrattata Azienda Villa Sofia-Cervello, quando invece si sarebbe potuto evitare che la struttura finisse nel tritacarne mediatico a causa di una gestione politica che ha lasciato a desiderare sotto molti aspetti”.

L’attacco politico

Per Bonsignore, il problema va oltre il blitz del presidente: “C’è un attacco politico ignobile. Questo clima di caccia alle streghe mina il Sistema sanitario. I primari hanno manifestato il loro dissenso e difeso l’ospedale, ma non si può accettare che l’organizzazione sanitaria diventi terreno di scontro politico”.

Bonsignore sottolinea che si è fatta confusione accostando il falso problema dei numerosi pazienti in attesa di interventi chirurgici, programmati ben prima dell’intervento del Presidente della Regione e tutti eseguiti puntualmente nei giorni immediatamente successivi al Capodanno 2025, al decesso di un paziente ricoverato presso ortopedia. “Quel paziente non è venuto a mancare per il mancato intervento alla spalla, ma per l’insorgenza di una polmonite durante il periodo di degenza. Purtroppo la medicina non è una scienza esatta, e anche in ospedale alcuni soggetti particolarmente fragili possono venire a mancare”.

Le priorità per il futuro

“La situazione è insostenibile. Serve una vigilanza sul budget delle cliniche private e un potenziamento del personale e dei posti letto nel pubblico. La sanità siciliana non può più permettersi questa gestione approssimativa, che scarica le colpe sui medici e danneggia i pazienti”, conclude Bonsignore.

Prendendo spunto dalle parole con cui il Direttore Sanitario Aroldo Rizzo ha presentato le proprie dimissioni, Bonsignore sottolinea che c’è bisogno di “un recupero di dignità che coinvolga tutti i soggetti interessati, in un clima in cui finora alcuni hanno smarrito la dignità e altri l’hanno subita. Fermo restando che auspichiamo che tali dimissioni possano essere ritirate e respinte, è fondamentale garantire una continuità nel lavoro efficace fin qui svolto dallo stesso Direttore Sanitario, come peraltro sottolineato financo dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che non a caso ha insignito il Dr. Rizzo del titolo di Cavaliere della Repubblica proprio per la sua attività”.

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