Dramma d’amore e morte, tratto dalla tragedia omonima di William Shakespeare, l’Otello di Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito, debutta venerdì 24 gennaio alle 20:00 al Teatro Massimo di Palermo, in un allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli e la regia di Mario Martone.
La penultima opera di Verdi, composta nel 1887, torna al Massimo dopo 11 anni dall’ultima messa in scena, con un grande cast che schiera il tenore Yusif Eyvazov nel ruolo del femminicida Otello, e in quello di Jago il baritono Nicola Alaimo, che torna finalmente a interpretare il ruolo del malvagio assoluto, artefice della furibonda gelosia di Otello; la giovane Desdemona ingiustamente accusata di tradimento è invece il soprano Barno Ismatullaeva, mentre Cassio è il tenore Riccardo Rados. Ad alternarsi nelle repliche del 25 e 29 gennaio, con gli stessi ruoli, saranno Mikheil Sheshaberidze (Otello), Maria Motolygina (Desdemona), Devid Cecconi (Jago) e Rosolino Claudio Cardile (Cassio). Completano il cast Irene Savignano (Emilia), Andrea Schifaudo (Roderigo), Adriano Gramigni (Lodovico), Italo Proferisce (Montano / L’araldo).
Sul podio dell’Orchestra, il maestro Jader Bignamini, direttore dalla carriera internazionale in costante ascesa, sia in ambito operistico che sinfonico, e direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra. Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo sono diretti dal Maestro Salvatore Punturo. Regista collaboratore dell’allestimento è Raffaele Di Florio. Le scene sono firmate da Margherita Palli, i costumi da Ortensia De Francesco, i video da Alessandro Papa, le luci disegnate da Pasquale Mari. Assistente alle scene Valentina Dellavia; assistente ai costumi Marianna Carbone. Repliche fino al 30 gennaio.
Opera della maturità, Otello, dramma lirico in quattro atti, è composto da Verdi nel 1887, a 74 anni, dopo Aida e prima di Falstaff, su libretto del giovane poeta e musicista Arrigo Boito. Il loro sodalizio artistico porterà a una straordinaria interpretazione del dramma shakespeariano, tragedia dell’amore e della passione che tormenta e uccide, ieri come oggi. La messa in scena di Mario Martone trasferisce la vicenda, che nel libretto è ambientata a Cipro alla fine del quindicesimo secolo, nel presente, tra i soldati di un esercito occidentale in medio oriente.
“Il tempo che passa – scrive Mario Martone nelle note di regia – ci rivela che nessun progresso ferma la spinta brutale di troppi uomini nell’aggredire le donne che dicono di amare fino ad ammazzarle. E questo è un tema, e che tema, dell’Otello di Verdi. Per provare a farlo risaltare il più possibile ho spostato l’azione nel nostro tempo. Ho mantenuto la struttura narrativa dell’opera … Totale fedeltà, dunque. Ma trattandosi di un esercito contemporaneo anche le donne sono soldati, e lo è Desdemona, che viene rappresentata come una soldatessa valorosa e amata. Dunque anche lei è odiata da Jago, e vista immediatamente attraverso lo sguardo che fa di una donna libera “una vil cortigiana” … Nel provare questo spettacolo tante cose sono venute in luce, fino alla canzone del salice, che lega Desdemona, sua madre che gliela cantava, Barbara di cui si racconta e Emilia che ascolta il canto in una sola stretta, e questa stretta parla chiaramente di una condizione femminile per tanti versi immutata dai tempi di Verdi. La sensibilità di Verdi per le figure femminili – prosegue Martone – la sua capacità di empatizzare con la loro sofferenza e di denunciare la società che le produce, fa anche di Desdemona una creazione unica. Oltre a rivelare, una volta di più, quanto potente sia lo scandaglio che Verdi sprofonda nelle nostre coscienze, ancora oggi“.
I PROTAGONISTI
Yusif Eyvazov (Otello) Tenore drammatico, con una grande carriera internazionale, è stato recentemente nominato direttore dell’Azerbaijan State Academic Opera and Ballet Theater, nel suo paese d’origine, dove gli è stato conferito anche il titolo di “Artista del Popolo dell’Azerbaijan”. Calca i palcoscenici di tutti i più prestigiosi teatri d’opera del mondo. Il suono unico della sua voce, descritto come “metallico, stentoreo e marcatamente italiano” (Los Angeles Times), e una presenza scenica eccezionale gli hanno permesso di affiancare alla carriera operistica frequenti esibizioni in concerto.
Barno Ismatullaeva (Desdemona) Nata ad Andijan in Uzbekistan, dove ha studiato e vinto numerosi concorsi, tra i quali la “Competizione dell’Opera” 2014 a Tashkent. Nell’estate 2022 ha fatto il suo debutto sulla scena del Festival di Bregenz, con il nuovo allestimento di Madama Butterfly di Puccini, con la regia di Andreas Homoki e la direzione musicale di Enrique Mazzola. Tra i suoi recenti e futuri impegni sulle scene liriche ricordiamo Norma alla Staatsoper di Amburgo, Madama Butterfly al Teatro Real Madrid, al Teatro Regio di Torino (regia di Damiano Michieletto), al Teatro Massimo Palermo, all’Opera di Lipsia e al Festival Granda in Lima, oltre ad Elisabetta in Roberto Devereux all’Opera di Amsterdam ed Elisabetta in Maria Stuarda alla Staatsoper di Amburgo.
Nicola Alaimo (Jago) Vincitore del Premio Abbiati 2016, è uno degli interpreti più apprezzati e versatili dell’attuale panorama musicale internazionale, ospite abituale dei teatri più importanti al mondo. Ha collaborato con alcuni dei maggiori direttori d’orchestra, come Maurizio Benini, Bruno Campanella, Gianluigi Gelmetti, Daniele Gatti, James Levine, Michele Mariotti, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Evelino Pidò, Jean Christophe Spinosi e John Eliot Gardiner. Tra gli impegni più recenti, una tournée de La Cenerentola, Il Turco in Italia e un Gala rossiniano al fianco di Cecilia Bartoli e diretto da Gianluca Capuano; un trionfale Falstaff con John Eliot Gardiner a Firenze e con Myung Whun Chung a Venezia, il suo iconico Melitone ne La forza del Destino a Parigi; l’acclamato Il barbiere di Siviglia (Figaro) a Salisburgo e Monte Carlo; La Cenerentola a Zurigo; L’esule di Roma al Barbican Center di Londra per Opera Rara e Nabucco a Ginevra; Il barbiere di Siviglia all’Arena di Verona; Le Comte Ory a Bologna; L’italiana in Algeri a Zurigo; Don Pasquale a Torino, Gianni Schicchi a Montecarlo; Roberto Devereux a Ginevra; L’equivoco stravagante e Il viaggio a Reims (versione concerto) al ROF di Pesaro; Il barbiere di Siviglia all’Arena di Verona.
Dopo la prima di venerdì 24 gennaio alle 20:00, Otello sarà in scena sabato 25 gennaio alle 18:30 (Turno Opera); domenica 26 gennaio, ore 17:30 (Turno D); martedì 28 gennaio, ore 18:30 (Turno C); mercoledì 29 gennaio, ore 18:30 (Turno Scuola); giovedì 30 gennaio, ore 18:30 (Turno B).
Domenica 26 gennaio, alle ore 17:30, durante lo svolgimento dell’opera, torna in Sala degli Stemmi l’appuntamento con il laboratorio “Bambini all’opera“, a cura di Radici. Piccolo Museo della Natura, per avvicinare i più piccoli in modo creativo al mondo del teatro musicale. Testi e narrazioni di Francesca Cosentino, animazioni teatrali di Marcella Vaccarino, illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro.