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Il punto dell'assessore Maurizio Carta

Anello ferroviario, fermata Politeama in stato avanzato: apertura legata agli scavi al porto

sabato 1 Febbraio 2025
Anello Ferroviario, fermata Politeama 1

Da piazza Sant’Oliva si torna a scorgere piazza Castelnuovo. Procedono i lavori di completamento della fermata “Politeama” dell‘anello ferroviario di Palermo. Nelle scorse settimane, la redazione de ilSicilia.it aveva documentato l’eliminazione delle prime recinzioni che, da oltre dieci anni, occupano l’area del centro città. La retrocessione del cantiere sta continuando in maniera progressiva. La ditta D’Agostino, incaricata in corsa dei lavori da Comune di Palermo ed RFI, sta lavorando a spron battuto per rispettare l’ultima data di fine lavori fornita, ovvero settembre 2025.

Proseguono i lavori alla fermata “Politeama”

Le maestranze della ditta D’Agostino stanno in particolare lavorando sul rifacimento dei marciapiedi di piazza Sant’Oliva e sulle aree di accesso alla futura stazione, in particolare sul vano ascensore e sulla zona antistante alle scale d’ingresso della fermata “Politeama”. Nelle ultime settimane, dal cantiere c’è un continuo via vai di mezzi. Segno che la fine degli scavi si sta avvicinando. Un risultato atteso non solo dai cittadini che aspettano di poter utilizzare l’anello ferroviario, ma anche da tutte quelle attività commerciali danneggiate dalla prolungata presenza del cantiere in uno dei polmoni centrali del capoluogo siciliano.

Carta: “Completamento fermata Porto chiave per apertura stazione”

C’è poi da fare un ulteriore distinguo fra la fine del cantiere e l’apertura vera e propria della stazione “Politeama”. Elemento, quest’ultimo, vincolato ad un ulteriore passaggio, ovvero al completamento della fermata “Porto”. A spiegarlo è l’assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Palermo Maurizio Carta. “Procedono secondo il cronoprogramma i lavori per l’apertura della stazione Politeama dell’anello ferroviario prevista entro l’anno – ha commentato l’esponente di Lavoriamo Per Palermo -. La fermata vera e propria è in avanzato stato di completamento, ma la sua apertura dipende dalla connessa fermata Porto di cui stanno procedendo i lavori“. 

Borgo Vecchio attende di riavere la sua area verde

Destino, quello del semi-anello inferiore, a cui è legato anche un altro progetto, ovvero la riqualificazione di piazza della Pace, a Borgo Vecchio. Come ricordato qualche settimana fa, ai microfoni de ilSicilia.it dal presidente dell’ottava Circoscrizione Marcello Longo, l’area attualmente occupata dalla base operativa della ditta D’Agostino rappresenta l’unica possibilità di avere uno spazio verde per l’intero quartiere e i suoi abitanti. La voglia di lavorare ad un progetto di rilancio dell’area urbana c’è tutta. Ma senza uno spostamento dei container verso un’altra sede, come ad esempio gli spazi antistanti alla fermata “Turrisi Colonna”, tale volontà rischia di non tramutarsi mai in un elemento sostanziale.

Fermata “Politeama”, i vincoli da rispettare

Tornando alla fermata “Politeama”, i lavori di definizione del cantiere avranno un ulteriore requisito da rispettare. “Il Comune e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo stanno dialogando con RFI per la definizione della parte esterna della fermata Politeama. Questo perché – spiega l’assessore Maurizio Carta –, insistendo su un’area monumentale così importante, abbia caratteristiche formali e materiali adeguate al contesto paesaggistico e storico-culturale“. Solo rispettando i requisiti sopracitati, si potrà scrivere la parola “fine” su uno dei cantieri eterni al momento esistenti in città.

La lunga serie di ritardi dell’anello ferroviario

Il condizionale è d’obbligo. L’opera, negli anni è stata contraddistinta da un’enorme serie di ritardi. I lavori sono infatti partiti nel lontano 2014 e si sarebbero dovuti concludere entro 1089 giorni. Tradotto, facendo due conti, nel giro di tre anni. Nel frattempo però, sono subentrati una serie di imprevisti. A cominciare dal fallimento di Tecnis, vecchia ditta incaricata dell’appalto, passando poi per l’emergenza covid e per la necessità di aggiornare il prezziario dell’intervento a causa dell’inflazione dei materiali dettata dalla guerra in Ucraina. Si arriva così ai giorni nostri, ovvero all’attuale stato di avanzamento del cantiere. Se sarà possibile o meno rispettare l’ennesima deadline dei cantieri del semi-anello inferiore, a dirlo potrà essere soltanto il tempo.

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