Si è avvalsa della facoltà di non rispondere la gran parte degli indagati nell’operazione antimafia sul mandamento mafioso Uditore-Passo di Rigano a Palermo che ha riportato in cella diversi boss scarcerati accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni ed altri reati connessi.
Hanno scelto di non rispondere al gip di Palermo i boss Agostino Sansone, Girolamo Buscemi e Franco Bonura. All’interrogatorio erano presenti gli avvocati e il pubblico ministero Giovanni Antoci.
Il blitz è stato effettuato nell’ambito delle indagini avviate con il coordinamento della Dda sul mandamento mafioso Uditore-Passo di Rigano a Palermo e ha portato in carcere 19 tra boss e presunti gregari.
Tra questi 17 sono finiti in carcere e 2 ai domiciliari.
Tra i destinatari del provvedimento ci sono il costruttore 82enne Franco Bonura, libero dal novembre 2020, il capomafia Agostino Sansone e Girolamo Buscemi. L’organizzazione controllava le attività produttive nel settore edilizio, favorendo le imprese collegate a imprenditori, poi sottoposti a misura cautelare.
Con la stessa ordinanza cautelare il gip ha disposto il sequestro preventivo diversi beni immobili e imprese, comprensivi delle quote sociali e di rapporti bancari riconducibili, a vario titolo, agli indagati per un valore stimato di circa 10 milioni di euro.