Pohjanpalo si presenta ufficialmente al pubblico palermitano. Dopo il caloroso benvenuto dei tifosi rosanero al Renzo Barbera, si è svolta questa mattina, al centro sportivo di Torretta, la conferenza stampa del bomber finlandese, arrivato nel capoluogo siciliano da Venezia (CLICCA QUI).
“Il ricordo degli applausi al Barbera è uno dei più belli della mia carriera. Dopo quella partita qualcuno mi chiesero se mi sarebbe piaciuto giocare qui. Eccomi qui. È stato fantastico ricevere questa accoglienza – ha dichiarato il neoacquisto – per me arrivare così allo stadio e vedere tutta questa gente urlare il mio nome, indossare la maglietta con il mio nome, è quello che qualsiasi calciatore sogna, c’erano anche dei ragazzi finlandesi. Sento la responsabilità, voglio ripagare l’entusiasmo. Pressioni ed aspettative sono un carburante per i giocatori, ogni calciatore si nutre di queste cose“.
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Pohjanpalo non ha dimenticato il club lagunare appena lasciato. “Tutti sanno il legame che ho avuto col Venezia – osserva – con la squadra e le persone. Ero anche il capitano, ma nel calcio le cose cambiano molto velocemente: il Palermo mi ha presentato, dopo aver parlato con il mio agente e la mia famiglia ho deciso di venire. È stata una scelta difficile, ma sono sicuro che sarà vincente. Vorrò dare il contributo per andare in A, e io vorrò esservi in quel momento. Ho già fatto due allenamenti con la squadra. La qualità è molto alta, i ragazzi sono molto accoglienti. Dobbiamo essere umili giorno dopo giorno e dimostrare tutto in campo“.
Gli occhi sono adesso tuti puntati sull’ipotetico tandem con Brunori. A mister Dionisi toccherà ridisegnare la squadra e l’approccio offensivo. “Ho incontrato Matteo subito è un giocatore fantastico e un attaccante fortissimo. Sul campo abbiamo già trovato una stupenda intesa, in due giorni non è da poco. Sono un calciatore che si adatta molto alle situazioni, dipende dalle caratteristiche che la squadra ha. Ci sono anche altri giocatori forti, ma la competizione sana fa bene. Da me ci si aspettano i gol, è chiaro, spero di farlo per il club e per i tifosi“.
La scelta del 19? “Il mio numero preferito è il 20, ma era occupato, ho preso il 19 che utilizzavo ad Amburgo, e poi ho scoperto che è legato a Totò Schillaci, era il suo numero ai Mondiali 1990. Sono ancora più orgoglioso di averlo scelto“.
Da un Di Francesco all’altro. Il finlandese troverà a Palermo Federico, il figlio di Eusebio, tecnico del Venezia: “Ho parlato con entrambi, con il mister prima di arrivare e con Federico quando sono arrivato. Sono due persone straordinarie, molto dirette e dalla mentalità aperta. Di Francesco è stato un grande allenatore e suo figlio è veramente un grande giocatore, sono contento di giocarci assieme. E’ stato divertente parlare con entrambi di entrambi, voglio anche augurare il meglio a mister Di Francesco per il futuro a Venezia“.