Un’Odissea lunga ormai quattro mesi e un futuro incerto che latita nel buio pesto. E’ questa la condizione in cui vivono i bambini e le famiglie che frequentano l’Istituto Renato Guttuso ad Acqua dei Corsari e raccontata ai microfoni de ilSicilia.it.
GLI ULTIMI QUATTRO MESI DELL’ISTITUTO RENATO GUTTUSO
L’anno scolastico non è certamente iniziato nei migliori dei modi per gli alunni della scuola elementare, che da ottobre hanno dovuto stravolgere orari, abitudini e quotidianità per adattarsi all’emergenza doppi turni, “imposti” dopo la chiusura della Casa del fanciullo, dichiarata inagibile per rischio crolli, e il trasferimento di centinaia di studenti nell’altro plesso, il Castrogiovanni. Una condizione straordinaria a cui non è stata trovata ad oggi una soluzione che permetta ai bambini di poter godere a pieno del proprio diritto allo studio.
L’ostacolo? Il nodo sarebbe legato ad un contenzioso tra il Comune di Palermo e la Società delle Divine Vocazioni, proprietaria dei locali e responsabile degli interventi. Come raccontato dai genitori, da mesi proseguono le interlocuzioni con l’assessore Aristide Tamajo, con delega all’Edilizia e alla manutenzione scolastica, il quale, però, non sarebbe riuscito a dare risposte chiare, concrete e soddisfacenti, rinviando qualsiasi tipo di speranza di settimana in settimana. Persino l’ipotesi di una struttura momentanea è sfumata nel nulla, quando il 30 novembre fu chiuso il bando per indicare un edificio da mettere a disposizione e che non vide nessuna alternativa valida sul piatto.
L’APPELLO DELLE FAMIGLIE
Giunti così a circa metà dell’anno scolastico, la nuova e altalenante routine è divenuta insostenibile, con mamme e papà costretti ad adeguarsi alle esigenze dei propri figli, tra turni mattutini o pomeridiani, e dover stravolgere i propri orari, con gravi ripercussioni sugli equilibri familiari e sul lavoro, esaurendo permessi, congedi e ferie. Non va certamente meglio ai piccoli studenti, con orari delle lezioni notevolmente ridimensionati, fatica nel seguire gli insegnanti in aula o nella gestione dei compiti per casa e soprattutto nello svolgere tutte le attività al di fuori delle mura scolastiche: sport, catechismo o danza e persino le terapie. A soffrire più di tutti i gravi disagi sono infatti proprio gli alunni affetti da disabilità e che necessitano di specifiche attenzioni e di una certa stabilità, ad oggi non garantita, come testimonia una mamma di un bimbo H, allarmata per le evidenti regressioni.
Frustrazione e senso di esclusione pervadono lo stato d’animo delle famiglie, ormai allo stremo, e che hanno deciso di lanciare un appello, nella speranza di essere ascoltati e di poter non solo ridare dignità alla scuola, ma anche cercare di mettere sotto i riflettori le difficoltà di un intero quartiere, quello di Acqua dei Corsari, che da anni versa nel degrado. Insomma, la Renato Guttuso, tristemente, è solo la punta dell’iceberg.
LA REPLICA DELL’ASSESSORE TAMAJO
Raggiunto dai nostri microfoni, l’assessore Tamajo ha rassicurato le famiglie: una luce in fondo al tunnel sembra finalmente vicina. “Entro lunedì – ha dichiarato – partirà la proposta da parte del Comune nei confronti della Società delle Divine Vocazioni. Abbiamo preparato con il tempo una proposta che riteniamo accettabile e ci riteniamo fiduciosi sul prosieguo delle trattative e nei rapporti con la Società delle Divine Vocazioni, per arrivare ad una scelta condivisa nell’interesse dei bambini, della scuola e della parte privata“.
“Siamo arrivati alla fine di una procedura – ha concluso Tamajo – che per legge implica delle valutazioni e delle responsabilità. Il nostro obiettivo è quello di ridare la scuola alle tante famiglie, con le quali ci scusiamo per i ritardi, ma purtroppo c’è la burocrazia, ci sono delle procedure e le responsabilità che i dirigenti si devono assumere“.