“Ci sono casi in cui dispiace avere ragione. Dispiace perché è la prova di come il lavoro svolto dal Consiglio comunale, con in testa il suo presidente Sebastiano Anastasi, non sia stato contemplato come avrebbe dovuto. Un’azione politica che aveva anticipato quello che poi, altri organismi come l’Anac, hanno poi certificato“. Lo dichiara la consigliera comunale Mpa Serena Spoto commentando l’adesione dell’Autorità Portuale ai rilievi mossi dall’Anac sul tema delle privatizzazioni.
“Un’adesione – prosegue Serena Spoto – che conferma la fondatezza dei molteplici dubbi cristallizzati in una mozione in cui chiedevo l’annullamento del bando sulla gara indetta per la gestione venticinquennale del porto di Catania. Una mozione che mi vedeva come prima firmataria, sostenuta da numerosi consiglieri, che ringrazio, e approvata dal Consiglio. Prova questa del fatto che il Consiglio stesso ha esercitato ed esercita con estrema scrupolosità i poteri di vigilanza che gli vengono assegnati. L’Anac, infatti, ha suggerito all’Autorità di adottare i provvedimenti in autotutela più opportuni per salvaguardare i principi, fondamentali in generale nel campo degli appalti ma ancor di più in una gara del valore di centinaia di milioni di euro, di trasparenza e di massima partecipazione“.
“In questo senso – conclude Serena Spoto – auspichiamo che i prossimi atti dell’Autorità Portuale possano ispirarsi fedelmente e concretamente ai principi di trasparenza e l’Aula possa tornare presto a dibatterne pubblicamente. Nello stesso tempo auspichiamo che l’amministrazione comunale, in futuro, dia maggior credito e, soprattutto, dia seguito alle indicazioni che provengono dal Consiglio Comunale che, per sua natura, partecipa alla definizione e alla verifica periodica delle linee programmatiche dell’amministrazione, vigila sull’applicazione degli indirizzi generali, dei piani settoriali e dei programmi deliberati da parte degli altri organi del Comune“.