L’ennesima lettera di spiegazioni. Un altro capitolo di una storia infinita fra Comune di Palermo e Rap. In una lettera inviata il 24 febbraio, il dirigente Massimo Collesano e il presidente Giuseppe Todaro hanno risposto alle domande poste dall’ufficio del Controllo Analogo rispetto ad “un andamento palesemente disomogeneo” palesato, a giudizio dei tecnici comunali, dai dati sull’andamento economico dell’azienda di piazzetta Cairoli. Considerazioni che gli esponenti della Rap rimandano al mittente, rappresentando invece la presenza di “trend gestionale in divenire assai promettente ed in linea con le rassicurazioni sul futuro dei conti aziendali fornite durante la discussione in Consiglio Comunale sulla deliberazione di ricapitalizzazione“.
L’equivoco sul dato infra-periodo di novembre
Il riferimento dei tecnici di Palazzo delle Aquile è alla differenza dei valori di gestione registrati fra novembre 2024 (chiuso con un attivo di circa 250.000 euro) e dicembre 2024 (concluso invece con un passivo da 2,4 milioni di euro). In pratica, in soli trenta giorni, si registra una decisa inversione di tendenza. Ma il dato, secondo Rap, è da considerarsi normale. Ciò in quanto, i numeri forniti a novembre 2024, erano legati “all’elevato grado di provvisorietà al solo fine di riscontrare una specifica richiesta inoltrata via mail dalla I Commissione consiliare del Comune”. In pratica, il reddito netto di novembre 2024 non era un dato attendibile in quanto non teneva conto delle politiche di bilancio aziendali. Cosa che invece avviene per le rappresentazioni trimestrali di settembre 2024 e dicembre 2024.
Su quest’ultima, Rap afferma che “la relazione al 31 dicembre 2024 è stata concepita con un grado di attenzione maggiore avuto riguardo alla prospettiva di chiusura dell’esercizio e con un grado di conoscenza degli esiti dell’attività gestionale societaria del 2024“. E, a proposito “dell’andamento disomogeneo” prospettato dagli uffici del Comune, Collesano e Todaro affermano che “lo stesso è, al contrario, foriero di dimostrare un lento ma progressivo recupero dell’equilibrio economico-gestionale di Rap per effetto delle azioni di risanamento messe in campo da questa Governance e dal management aziendale, nonostante non siano ancora state del tutto eliminate le criticità e le avverse condizioni legate a fattori spesso esogeni e non dipendenti da volontà di Rap, in puntuale seppur possibile attuazione del Piano di Risanamento approvato tempo per tempo dall’Organo amministrativo“.
I numeri di Rap a dicembre 2024
Scendendo nel dettaglio dell’analisi trimestrale, Rap evidenzia un valore della produzione di oltre 125 milioni di euro. Cresce il costo complessivo del personale, il quale si attesta per il 2024 a 77 milioni di euro. A dare un lookup positivo sull’andamento aziendale è il MOL (Margine Operativo Lordo). Un indice di bilancio che analizza l’impatto sui conti della società della gestione operativa (il core business dell’azienda, ovvero la gestione della raccolta dei rifiuti). Lo stesso cresce a fine anno a 5,4 milioni di euro. Dato che sottolinea che Rap ha invertito la tendenza sotto il profilo gestionale, riuscendo così a produrre utili.
E allora, come si giustifica il passivo da 2,4 milioni di euro? A dare la spiegazione è la stessa Rap. “Nell’ambito della contabilizzazione di partite straordinarie, riferibili in larga misura alla svalutazione dei crediti verso il socio Comune di Palermo alla data del 30 settembre 2024 – ricordando che la relativa “situazione patrimoniale” andava redatta con i criteri del bilancio d’esercizio – è stato operato un accantonamento pari a 2,17 milioni di euro al fine tenere conto di disallineamenti contabili con l’Amministrazione Comunale, tuttora in corso di esame congiunto in apposite sedute di confronto fra gli uffici e le aree di rispettiva competenza“.
Disallineamenti eliminati e crediti svalutati
Tradotto, l’azienda ha deciso di giocarsi la carta della svalutazione dei crediti in questione al fine di coordinare i conti dell’azienda alla visione del Socio Unico, ovvero il Comune di Palermo. Una mossa necessaria e che permette alla Rap di adeguarsi ai precetti del piano di riequilibrio.
“Rimane una non rilevante quota di crediti verso il Comune di Palermo in corso di esame presso i competenti uffici comunali le cui attività di verifica sono tuttora in corso ed in atto coordinate dal Direttore Generale del Comune di Palermo. Essi si riferiscono a crediti per fatture emesse al netto di somme trattenute per pignoramenti e per progetti e contributi ancora da incassare per complessivi poco meno di sette milioni di euro che Rap, in quella sede, pur ritenendo detti crediti motivatamente esigibili attendendone il pagamento, ha ritenuto opportuno svalutare prudenzialmente incrementando l’apposito fondo ad 4,3 milioni di euro“.
Bellolampo, i fondi della Regione e l’aumento di capitale di Rap
Poi, Collesano e Todaro passano agli altri chiarimenti chiesto dal Comune di Palermo. Fra questi quelli relativi alla voce “altri ricavi“, alimentata in particolare dai contributi ottenuti da Rap in seguito all’utilizzo della discarica di Bellolampo da parte dei comuni della provincia di Palermo. Struttura sulla quale, voci provenienti dall’azienda, parlano di un ulteriore potenziamento della settima vasca che potrebbe arrivare nel giro di un paio di mesi, con la consegna di un’ulteriore tranche da parte della Regione Siciliana.
E, a proposito di Palazzo d’Orleans, l’azienda fornisce novità riguarda al mancato inserimento in bilancio del contributo regionale da 1 milione di euro allocato nella quarta variazione di bilancio votata a novembre 2024 dall’Assemblea Regionale Siciliana. Fondo che Rap non ha contabilizzato “in quanto non si ritiene sorretto da sufficiente carattere di certezza di esigibilità, anche alla luce – scrivono Todaro e Collesano – delle esperienze pregresse in tema di contributi regionali“.
Adesso la palla ripassa agli uffici del Comune di Palermo. Fra qualche giorno infatti si entrerà in un mese decisivo per la società, la quale dovrebbe determinare l’aumento di capitale necessario a coprire il buco creato dal bilancio 2023, chiuso con un passivo da quasi 10 milioni di euro, dando così esecutività al piano di ricapitalizzazione votato in Consiglio Comunale. Ciò con la speranza che l’azienda prosegua nel trend positivo gestionale e riesca a muoversi sulle sue gambe, già a partire dal 2025.