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La riflessione

La rivoluzione “gentile” dei quarantenni siciliani

sabato 1 Marzo 2025
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Matteo Renzi

Nel lontano luglio 1976 all’hotel Midas di Roma andò in scena la “rivoluzione dei quarantenni” che defenestrò il vecchio gruppo dirigente del Psi guidato da Francesco De Martino e elesse segretario il giovane Bettino Craxi, più recentemente, nel 2013, fu il turno della “rottamazione” con il trentottenne Matteo Renzi che conquistò la segreteria del Pd e archiviò la vecchia classe dirigente del partito compreso il premier di allora Enrico Letta. La politica italiana ha sempre vissuto i suoi cambi generazionali e la Sicilia non ha fatto eccezione  solo che spesso la terra dei gattopardi ha saputo anestetizzare anche il trauma del ricambio generazionale.

E così nell’Isola la rivoluzione dei quarantenni, si è spesso trasformata in una rivoluzione gentile, felpatamente democristiana, probabilmente per non intimorire chi il potere lo ha detenuto e lo detiene. Certo ci furono le eccezioni come quando i quarantenni della vecchia Udc si rivoltarono contro Cuffaro e Lombardo ma oggi i tempi sono diversi e i figli d’Ercole – per usare la celebre espressione del decano della stampa parlamentare siciliana Giovanni Ciancimino – vogliono sancire le loro ambizioni in altra maniera più che con la brutalità dell’agone politico.

Ed è  sotto l’Etna che  si muovono i due figli d’Ercole più ambiziosi: Gaetano Galvagno e Luca Sammartino, entrambi classe 1985 e nati a febbraio a pochi giorni di distanza. I due hanno da poco solennemente festeggiato l’ingresso negli “anta” con due feste etnee che a detta dei presenti rispecchiavano i caratteri dei due e hanno visto la presenza di potenti isolani e non. Galvagno e Sammartino tuttavia non cominciano da zero. Sono i kingmaker di due partiti nazionali nell’Isola, il primo già siede sullo scranno più alto di Palazzo Reale a Palermo – dove presiede l’Assemblea regionale siciliana – e il secondo oltre ad avere una consolidata esperienza all’Ars ha già all’attivo la gestione di uno degli assessorati di peso del Governo regionale, l’Agricoltura, dove al momento ha però fatto solo un passo di lato a causa di alcune vicende giudiziarie. Entrambi- Galvagno sotto l’ala protettiva del suo mentore il Presidente del Senato Ignazio La Russa e Sammartino con l’assenso di Matteo Salvini e Claudio Durigon – aspirano al dopo Schifani che però non si sa ancora quando potrebbe arrivare. Intanto i due festeggiato il traguardo degli “anta” si sono rimessi a lavorare alla loro strategia con vista sulle prossime elezioni. Dietro di loro si affaccia, contando anche sul fatto di avere sette anni in meno il giovane deputato forzista Salvo Tomarchio che ha all’attivo una prima e positiva esperienza amministrativa nella giunta comunale catanese guidata da Enrico Trantino.

Marco Intravaia

Ma i quarantenni che scalpitano non sono solo sotto l’Etna. A Palermo c’è il trentottenne Marco Intravia che ha salutato Fratelli d’Italia per sposare la causa centrista di Tajani e Schifani ed espandere la sua capillare rete elettorale partendo dalla sua Monreale, non perdendosi nessuna festa patronale, sagra o cerimonia dei comuni del palermitano. Palermo però è anche la città di Carolina Varchi, deputata di FdI apprezzatissima dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si sta ritagliando un ruolo apprezzato a livello nazionale senza perdere d’occhio le dinamiche del capoluogo dell’Isola e del quale fino a poco tempo fa è stata vice sindaco. Tante aspirazioni, regionali e nazionali, anche per il quarantenne deputato regionale del Movimento Cinque Stelle Luigi Sunseri.

Cristina Ciminnisi

Classe 1992 è invece il deputato del Pd messinese Calogero Leanza. Figlio d’arte, il papà era l’ex presidente della Regione Vincenzino Leanza, ha ereditato la sapienza democristiana paterna e si muove con circospezione nelle difficili dinamiche del Pd isolano, facendosi apprezzare anche a livello nazionale per affidabilità e concretezza. A Messina però non va dimenticata la 39enne Matilde Siracusano che però vanta già due legislature nazionali e una poltrona da Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

A Trapani spicca la trentasettenne grillina Cristina Ciminnisi, mentre a Siracusa se la giocano il dem Tiziano Spada, classe 1989, e il 34enne forzista Riccardo Gennuso, anche lui figlio d’arte.

Cosa accomuna tutti i quarantenni e i quasi quarantenni siciliani? Una prudenza non comune che bilancia le naturali ambizioni e preoccupa, giustamente, quelli che i quaranta li hanno superati da un pezzo e sopratutto i vecchi leoni che non hanno intenzione di lasciare libero il campo tanto facilmente.

E forse proprio per esorcizzare il tempo che passa e fissare i paletti con vecchi e giovani leoni, l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo qualche giorno fa per festeggiare il suo quarantanovesimo compleanno ha postato una foto mentre addenta un palermitanissimo pane con la milza, sottolineando che nonostante  la cifra prossima ai cinquanta la “fame è sempre la stessa”.  E c’è da giurare che non parlava solo di panini con la milza.

 

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